Europa

Offensiva contro i curdi

Il 17 aprile le forze armate turche hanno lanciato un’offensiva su vasta scala contro le basi del Partito dei lavoratori curdi (Pkk) nel nord dell’Iraq, con una serie di bombardamenti seguita da un’incursione terrestre. Ankara sostiene che l’operazione serve a impedire un imminente attacco del Pkk in territorio turco, ma secondo Al Monitor la Turchia punta a rafforzare le sue posizioni nella regione mentre l’attenzione internazionale è occupata dalla guerra in Ucraina e i paesi della Nato hanno bisogno del suo sostegno contro la Russia. Inoltre l’offensiva potrebbe servire a distrarre i turchi dall’impennata dei prezzi che sta causando proteste sempre più forti.

Chi spia i separatisti

L’organizzazione canadese CitizenLab ha rivelato che 63 politici ed esponenti della società civile legati al movimento indipendentista catalano sono stati spiati attraverso il software Pegasus. Il presidente catalano Pere Aragonès ha annunciato la sospensione di ogni collaborazione con il governo spagnolo finché Madrid non avrà fornito chiarimenti.

Violenza ingiustificabile

A. Altuntas, Anadolu Agency/Getty

Almeno quaranta persone sono state arrestate dopo le violente proteste che hanno scosso diverse città svedesi il 15 e il 17 aprile. Le rivolte, animate da centinaia di giovani di origine straniera che hanno bruciato decine di macchine e si sono scontrati con la polizia, sono state innescate dalle manifestazioni islamofobe organizzate da Rasmus Paludan ( nella foto ), leader del partito di estrema destra danese Stram kurs, che aveva espresso l’intenzione di bruciare il Corano in pubblico. Paludan, che ha origini svedesi, vuole candidarsi alle elezioni di settembre in Svezia. “Paludan è un idiota”, commenta Aftonbladet. “Offendere intenzionalmente le convinzioni degli altri non è libertà d’espressione, ma solo prepotenza. Detto ciò, in questo caso i più grossi idioti sono i cosiddetti contromanifestanti. Quali che siano le loro ragioni, quello che è successo è inaccettabile” .

Le Pen non è cambiata

Per battere Emmanuel Macron al secondo turno delle elezioni presidenziali, il 24 aprile, Marine Le Pen sta cercando di conquistare gli elettori di sinistra e i moderati, concentrandosi sull’impegno a difendere il potere d’acquisto dei francesi dall’inflazione ed evitando di affrontare i temi su cui ha posizioni più controverse. Negli ultimi giorni la candidata del Rassemblement national ha cercato soprattutto di smorzare le polemiche sollevate dalla sua proposta di vietare il velo islamico nei luoghi pubblici, sostenendo che il bando sarà imposto gradualmente e dovrà essere approvato dal parlamento. Secondo Libération, però, basta leggere il suo programma per capire che Le Pen non ha affatto rinnegato le sue radici di estrema destra: accesso privilegiato alle prestazioni sociali per chi ha la nazionalità francese, stop ai ricongiungimenti familiari, presunzione di legittima difesa per gli agenti di polizia che fanno ricorso alla forza e perfino una riforma dei programmi scolastici in senso nazionalista. ◆

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1457 - 22 aprile 2022
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