Come previsto, Ferdinand Bongbong Marcos Jr. ( nella foto ), figlio del dittatore che governò il paese fino al 1986, ha vinto con una larga maggioranza le elezioni presidenziali. Per Richard Javad Heydarian, corrispondente da Manila di Asia Times, il vincitore deve buona parte di questo successo all’alleanza con Sara Duterte, figlia del presidente uscente appena eletta vicepresidente. Cosa aspettarsi da Marcos Jr.? Probabilmente continuerà la guerra alla droga del predecessore e una politica filocinese basata sui progetti infrastrutturali finanziati da Pechino. Indebolirà gli organismi anticorruzione e quelli per la tutela dei diritti umani.
Secondo Marcos
Una legge sospesa
L’11 maggio la corte suprema indiana ha sospeso la legge antisedizione di epoca coloniale, scrive The Hindu. La maggior parte delle denunce di sedizione contro detrattori del governo o di politici degli ultimi dieci anni risalgono a dopo l’arrivo di Narendra Modi al governo nel 2014, scrive la Bbc.
Leader patriottico
L’8 maggio l’ex capo della sicurezza di Hong Kong, John Lee Ka-chiu, è stato eletto alla guida del governo locale. Il comitato elettorale, composto da 1.424 rappresentanti delle varie categorie che compongono la società (mondo degli affari, della società civile e delle istituzioni), ha votato per la prima volta secondo la nuova regola che accetta solo candidati considerati “patriottici” da Pechino. Lee, eletto con il 99 per cento dei voti, rientra perfettamente nella categoria. L’Unione europea, scrive il South China Morning Post, ha definito il processo di selezione di Lee “una violazione dei princìpi democratici e del pluralismo”.
Paese in fiamme
Otto persone sono morte e più di duecento sono rimaste ferite negli scontri con le forze dell’ordine. Dopo settimane di proteste sfociate nelle violenze del 9 maggio, gli agenti sono stati autorizzati a sparare sulla folla. L’ondata di rabbia contro il presidente Gotabaya Rajapaksa e il fratello e primo ministro Mahinda, innescata il mese scorso dalla grave crisi economica, è esplosa in una rivolta contro la dinastia politica che domina il paese da decenni. Nei primi tre giorni di proteste, scoppiate a Colombo e in altre località del paese, cinquanta case di politici e un museo dedicato ai Rajapaksa sono stati incendiati, così come un hotel di proprietà del figlio del primo ministro, le cui dimissioni il 9 maggio non sono servite a nulla. Il presidente sta cercando di formare un governo ad interim e di evitare la bancarotta con l’aiuto del Fondo monetario internazionale. ◆
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