Africa e Medio Oriente

Quindici anni di blocco

Un murale nella Striscia di Gaza, dicembre 2021 (Said Khatib, Afp/Getty Images)

Sono passati quindici anni dal giugno 2007, quando Israele impose un blocco senza precedenti ai due milioni di abitanti della Striscia di Gaza dopo che il gruppo islamista Hamas ne aveva preso il controllo. Da allora il blocco ha colpito duramente l’economia del territorio e ha limitato fortemente gli spostamenti dei suoi abitanti. In un articolo su Al Jazeera, Haidar Eid, che insegna all’università Al Aqsa di Gaza, commenta: “Il blocco letale imposto su di noi per aver eletto Hamas ha trasformato Gaza non solo in una prigione a cielo aperto, ma in un campo di concentramento. In questo luogo un tempo bello due milioni di persone – la metà di loro ha meno di quindici anni – cercano disperatamente di sopravvivere senza rifornimenti sicuri di acqua, cibo, elettricità e medicine, in una chiara violazione del diritto internazionale umanitario e delle convenzioni di Ginevra”. Eid ricorda che negli ultimi quindici anni più di quattromila civili, tra cui molti bambini, sono morti nelle quattro guerre scatenate da Israele sul territorio. Sul giornale israeliano Haaretz, Sheren Falah Saab scrive che un’intera generazione di bambini nati a Gaza non conosce altra realtà che il blocco. Secondo lei il fatto che sia imposto a distanza, senza “il contatto diretto che comporta un qualche tipo di responsabilità morale”, è l’aspetto “più estremo e repressivo della dominazione d’Israele sul popolo palestinese”. ◆ Un monitoraggio indipendente presentato il 24 giugno dall’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani ha concluso che la giornalista palestinese Shireen Abu Akleh, morta l’11 maggio a Jenin, in Cisgiordania, è stata uccisa da un proiettile sparato dall’esercito israeliano. ◆ Il 28 giugno i deputati israeliani hanno votato in prima lettura un progetto di legge per sciogliere il parlamento, un passaggio fondamentale verso la convocazione di elezioni anticipate. ◆

Conflitti sovrapposti

Almeno trenta persone sono morte nelle violenze interetniche scoppiate tra il 25 e il 26 giugno vicino ad Akwaya, nella regione camerunese del Sudovest. Lo afferma un portavoce della chiesa presbiteriana locale, scrive il sito Cameroon Info. Secondo il religioso, nella zona è in corso dalla fine di aprile un conflitto tra le comunità oliti e messaga ekol per il controllo di alcuni terreni. Tra le vittime ci sono anche sei nigeriani. In quest’area a maggioranza anglofona è attiva dal 2016 anche una ribellione separatista.

Oltre i confini

Nel territorio conteso di Al Fashaga, tra Sudan ed Etiopia, ci sono stati il 28 giugno scontri armati tra combattenti dei due paesi vicini. Il giorno prima Khartoum aveva accusato Addis Abeba di aver ucciso sette suoi soldati e un civile, e aveva richiamato il suo ambasciatore in Etiopia. The East African scrive che i soldati sudanesi erano nel territorio per sorvegliare i lavori della semina, in una regione che ha visto frequenti violenze tra contadini e pastori. Nel dicembre 2020 le truppe sudanesi avevano ripreso il controllo di Al Fashaga, che era stata per venticinque anni in mano etiope.

Khalil Mazraawi, Afp/Getty

Giordania Il 27 giugno tredici persone sono morte e più di 250 sono rimaste intossicate nel porto di Aqaba, sul mar Rosso, in seguito alla caduta di un container pieno di cloro, un gas tossico ( nella foto ). L’incidente è avvenuto mentre una gru trasferiva il container da un camion a una nave. Arabia Saudita Murtaja Qureiris, in passato considerato il più giovane prigioniero politico del paese, è stato scarcerato il 24 giugno. Era stato arrestato nel 2014, quando aveva tredici anni, con l’accusa di fare parte di un’organizzazione terroristica e di aver commesso violenze durante le proteste del 2011.

Commonwealth Il 25 giugno Togo e Gabon, due stati francofoni dell’Africa occidentale, sono entrati nell’associazione formata in gran parte da ex colonie britanniche, che raggiunge così i 56 componenti. L’ultimo paese a unirsi al Commonwealth era stato il Ruanda nel 2009.

Sudafrica La polizia di East London, vicino a Città del Capo, indaga sul caso di ventuno ragazze e ragazzi, di età compresa fra i tredici e i diciassette anni, morti durante una festa in un locale la notte tra il 25 e il 26 giugno in circostanze ancora da accertare: si sospetta un’intossicazione o una fuga di gas.

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1467 - 1 luglio 2022
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