Dopo la morte dell’ex primo ministro Shinzō Abe a luglio, ucciso da un uomo che voleva punirlo per i suoi rapporti con la setta fondata dal reverendo coreano Moon, i legami tra vari esponenti del Partito liberaldemocratico (Pld, al governo) e la setta sono finiti sotto i riflettori. Il primo ministro Fumio Kishida ha sostituito sette ministri legati alla setta. Tra questi, Nobuo Kishi, ministro della difesa e fratello di Abe, che ha ammesso di aver avuto l’appoggio di alcuni affiliati in campagna elettorale. “Il legami tra la fazione di estrema destra del Pld e la setta coreana, che è anticomunista, durano da cinquant’anni”, spiega l’Asahi Shimbun.
Relazioni pericolose
Dopo l’uccisione di Al Zawahiri
La morte del leader di Al Qaeda, Ayman Al Zawahiri (nella foto), ucciso da un drone statunitense a Kabul il 31 luglio, mette in crisi i taliban, che avevano assicurato di non ospitare terroristi nel paese. Inoltre, scrive Al Jazeera, potrebbe acuire le divisioni tra la fazione più moderata e quella più estremista del movimento.
Università energivora
La Seoul national university, l’ateneo pubblico più prestigioso della Corea del Sud, ha mantenuto negli ultimi dieci anni il primato negativo fra i 316 edifici ad alto consumo energetico di Seoul, scrive il settimanale Jugan Kyunghyang. Il motivo principale dell’alto consumo e delle emissioni di gas serra è la gran quantità di ricerche scientifiche svolte nell’ateneo, con apparecchiature accese 24 ore su 24. Nel 2008 l’università si era impegnata a diventare sostenibile, ma la strada è ancora lunga, continua il settimanale. In parte il problema si può contrastare con l’adozione d’infrastrutture per la produzione di energia rinnovabile, ma non basta. C’è anche una funzione sociale che le università devono svolgere: molti atenei stranieri hanno attivato corsi incentrati sullo studio del clima e dell’ambiente.
Le tensioni continuano
Nemmeno due settimane dopo la discussa visita della presidente della camera degli Stati Uniti Nancy Pelosi a Taiwan, un gruppo di parlamentari statunitensi è sbarcato sull’isola, provocando una nuova reazione cinese. Il 15 agosto Pechino ha annunciato sanzioni contro sette funzionari taiwanesi, tra cui Hsiao Bi-khim, l’ambasciatrice di fatto di Taipei negli Stati Uniti, e nuove esercitazioni militari intorno all’isola. “I politici statunitensi dovrebbero smettere di giocare con il fuoco sulla questione taiwanese”, ha commentato l’agenzia di stampa cinese Xinhua, che ha definito “opportunisti” i parlamentari della delegazione arrivata a Taipei, “perché pensano solo al loro tornaconto in vista delle elezioni di metà mandato”. Le autorità taiwanesi hanno apprezzato la visita ma hanno riferito che intendono mantenere lo status quo nello stretto di Taiwan. ◆
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