Europa

Linea morbida sul diesel

Morti premature dovute alle polveri sottili (Pm2,5) nell’Unione europea, migliaia (Fonte: Agenzia europea dell’ambiente)

Stando a una bozza ottenuta da Politico, la normativa Euro 7 sulle emissioni inquinanti prodotte dai veicoli a motore, attesa per il 9 novembre, sarà molto meno severa del previsto: i motori diesel saranno soggetti agli stessi limiti attualmente in vigore per quelli a benzina. Secondo alcuni sarebbe inutile investire per migliorare una tecnologia che in base agli obiettivi di riduzione delle emissioni di anidride carbonica dovrà essere abbandonata entro il 2035. Ma altri accusano Bruxelles di essersi piegata alle richieste delle lobby.

Verso il ballottaggio

Il primo turno delle presidenziali del 23 ottobre si è concluso con la vittoria del conservatore Anže Logar, ex ministro degli esteri sloveno, che ha ottenuto il 34 per cento dei voti. Il 13 novembre Logar sfiderà l’indipendente di sinistra Nataša Pirc Musar (27 per cento). Come scrive Dnevnik, chi vincerà prenderà il posto di Borut Pahor, in carica dal 2012 dopo essere stato premier per quattro anni. Fuori dal ballotaggio è rimasto Milan Brglez, sostenuto dal governo di centrosinistra.

I fondi europei a rischio

Foto di Piroschka van de Wouw, Reuters/Contrasto

Bruxelles e Varsavia sono di nuovo ai ferri corti sul rispetto dello stato di diritto. La Commissione europea ha minacciato di bloccare i fondi per lo sviluppo regionale a causa delle minacce all’indipendenza del sistema giudiziario polacco. Secondo il quotidiano tedesco Faz, “la campagna nazionalista contro l’Europa del partito al governo, Diritto e giustizia (Pis), finirà presto per tradursi in costi concreti per i cittadini delle zone rurali. I quali, però, sono ancora molto favorevoli all’Unione europea. Per il Pis lo spazio di manovra è quindi molto limitato”. “Il governo di Mateusz Morawiecki ( nella foto ) ha smarrito la strada”, aggiunge il polacco Rzeczpospolita. “Invece di spiegare ai cittadini in cosa consiste la controversia con l’Europa e su quali punti può avere ragione, si limita a lanciare slogan e ad attaccare chi non è d’accordo. Un atteggiamento poco professionale e pericoloso”.

Il gas viaggia sott’acqua

Dopo il fallimento dei negoziati per il rilancio del gasdotto MidCat, il 20 ottobre i governi di Spagna, Francia e Portogallo hanno raggiunto un accordo per la costruzione di un’infrastruttura sottomarina che collegherà Barcellona a Marsiglia. A lungo termine il gasdotto dovrebbe trasportare idrogeno prodotto da fonti di energia rinnovabile, ma all’inizio sarà usato per convogliare il gas naturale proveniente dall’Africa settentrionale e dai rigassificatori della penisola iberica verso l’Europa settentrionale e soprattutto verso la Germania, che è una dei principali sostenitori dell’iniziativa. La Spagna possiede il 39 per cento della capacità di rigassificazione nell’Unione europea, ma al momento è collegata al resto del continente solo da due gasdotti a bassa capacità. Il progetto non servirà comunque ad alleviare nell’immediato la crisi energetica europea, dato che ci vorranno almeno cinque anni prima che il gasdotto entri in funzione. ◆

Altro da questo numero
1484 - 28 ottobre 2022
Abbonati a Internazionale per leggere l’articolo.
Gli abbonati hanno accesso a tutti gli articoli, i video e i reportage pubblicati sul sito.