Per la festa nazionale del 17 novembre la televisione di stato Mrtv ha annunciato un’amnistia per 5.774 prigionieri. Tra loro ci sono il regista giapponese Toru Kubota, l’ex ambasciatrice britannica Vicky Bowman e l’australiano Sean Turnell (nella foto), ex consigliere economico di Aung San Suu Kyi. “Per 650 giorni ho mangiato da un secchio”, racconta Turnell a The Australian. E descrive la sua cella, sei metri per due e mezzo senza finestre, da cui sentiva le torture degli altri prigionieri. “Non dovremmo farci ingannare da un gesto cinico”, si legge sull’Irrawaddy. “Più di 13mila prigionieri politici continuano a languire nelle prigioni birmane”.
Un’amnistia che inganna
Kazakistan Kassym-Jomart Tokayev è stato confermato presidente il 20 novembre con l’81,3 per cento di voti.
Nepal Il 20 novembre si è votato per eleggere la camera bassa del parlamento e le assemblee regionali. Il primo ministro Sher Bahadur Deuba ha conquistato un seggio, ma i risultati definitivi si sapranno a dicembre.
Malaysia Alle elezioni del 19 novembre la coalizione d’opposizione è arrivata prima, ma non ha la maggioranza necessaria per governare.
Il nucleare contro la carestia
Il 19 novembre, in occasione di un nuovo test con un missile balistico intercontinentale, il leader nordcoreano Kim Jong-un si è mostrato in pubblico con la figlia per la prima volta. Il giorno dopo il quotidiano ufficiale di partito Rodong Sinmun ha spiegato che Kim sta costruendo un arsenale militare per evitare che si ripeta “il dramma di bambini per strada in cerca di qualcosa da mangiare dopo aver perso la madre durante bombardamenti nemici”. Il quotidiano Daily NK, che ha sede a Seoul, in Corea del Sud, ha denunciato che nella città portuale nordcoreana di Tanchon e in tutta la regione sarebbe aumentato il numero di minorenni che chiedono l’elmosina in strada. Nella foto: Pyongyang, Corea del Nord, 19 novembre 2022
Politica senza donne
The Diplomat dedica la copertina di novembre ai diritti delle donne in Asia e in particolare nella regione del Pacifico, dove sembra che il cammino verso la parità di genere sia ancora lungo. “A giugno del 2022 si è tenuta la prima edizione del Forum per la leadership femminile nelle isole del Pacifico: la neozelandese Jacinda Arden e la samoana Fiamē Naomi Mata‘afa erano le uniche partecipanti a ricoprire la carica di capo di governo”, scrive la rivista online. “Il legame tra la scarsa rappresentanza delle donne in politica e l’uguaglianza di genere è lampante e si riflette in tutta la regione”. L’esempio più eloquente è quello della Papua Nuova Guinea: alle elezioni legislative di luglio le donne candidate erano appena il 5 per cento e hanno conquistato solo due dei 118 seggi in palio. ◆
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