Americhe

Il momento di Lula

Lula (al centro) a Brasília, 1 gennaio 2023 (Maira Erlich, Bloomberg/Getty)

Il 1 gennaio 2023 Luiz Inácio Lula da Silva si è insediato come nuovo presidente del Brasile. Il 30 ottobre 2022 aveva sconfitto il presidente uscente di estrema destra Jair Bolsonaro. Nel suo discorso d’insediamento Lula ha promesso di risollevare il Brasile dopo il “governo di distruzione nazionale” del predecessore, di combattere la deforestazione dell’Amazzonia e ridurre la povertà. “La cerimonia ha voluto trasmettere un messaggio di cambiamento e inclusione”, scrive la Folha de S.Paulo. “Sul palco c’erano una donna nera, una persona disabile, un indigeno, un bambino di dieci anni e un operaio”. Tra i primi provvedimenti del nuovo presidente c’è un decreto per fermare la diffusione delle armi, cresciuta di molto durante la presidenza di Bolsonaro. ◆

Nuovo cessate il fuoco

Foto di Sebastian Barros, NurPhoto/Getty

“Il 1 gennaio il presidente colombiano Gustavo Petro (nella foto) ha annunciato di aver raggiunto l’accordo per un cessate il fuoco con cinque gruppi armati”, scrive El Espectador. Tra questi ci sono l’Esercito di liberazione nazionale (Eln, organizzazione guerrigliera nata nel 1964), due gruppi usciti dalle Forze armate rivoluzionarie della Colombia (Farc) perché non volevano aderire all’accordo del 2016 con il governo e, all’altro estremo politico, i paramilitari del Clan del Golfo e le forze di autodifesa della Sierra Nevada.

Essere utili dopo la morte

Il 2 gennaio lo stato di New York ha dato il via libera al compostaggio umano, cioè alla possibilità di trasformare in terra il corpo di una persona dopo la morte, un’alternativa ecologica alla sepoltura o alla cremazione. New York è il sesto stato a legalizzare questa pratica. “Il cadavere è messo in un recipiente chiuso insieme a materiali selezionati, come trucioli di legno, erba medica e paglia, e si decompone gradualmente sotto l’azione dei microbi”, spiega la Bbc. “Dopo un mese il terriccio viene consegnato alle famiglie. Può essere usato per piantare fiori, ortaggi o alberi”.

Trump sempre più in difficoltà

Il 30 dicembre la camera dei rappresentanti ha diffuso le dichiarazioni dei redditi degli ultimi sei anni di Donald Trump, ex presidente e candidato alle elezioni del 2024. I documenti confermano che Trump usa le complesse scappatoie del sistema fiscale statunitense per pagare poche tasse federali: 750 dollari nel 2016 e nel 2017, un milione nel 2018 (il 4 per cento dei suoi guadagni) e niente nel 2020. “Il quadro che emerge dalle dichiarazioni contrasta con l’immagine d’imprenditore di successo che Trump cerca di trasmettere di sé da quando è entrato in politica”, scrive Npr. “La maggior parte dei suoi guadagni del 2018 deriva dalla vendita di proprietà ereditate dal padre”. Il 23 dicembre è stato pubblicato il rapporto finale d ella commissione della camera che ha indagato sull’assalto al congresso avvenuto il 6 gennaio 2021. Secondo la commissione, l’ex presidente si è impegnato in una “cospirazione” per rovesciare i risultati delle elezioni del 2020 e non ha fatto niente per impedire ai suoi sostenitori di attaccare il campidoglio.

Frontiere ancora chiuse

Il 27 dicembre la corte suprema degli Stati Uniti ha deciso di lasciare in vigore una norma che permette l’espulsione automatica dei migranti senza documenti. Il provvedimento, chiamato Title 42, era stato voluto dall’amministrazione Trump dopo l’inizio della pandemia di covid-19 per limitare i contagi. “Secondo gli attivisti per i diritti umani, la norma ha portato all’espulsione di migliaia di persone che in base al diritto internazionale avrebbero potuto chiedere asilo”, scrive la Cnn. A maggio l’amministrazione Biden aveva cercato di cambiare politica, ma era stata bloccata da un tribunale della Louisiana. Più di due milioni di migranti sono stati fermati alla frontiera tra il 1 ottobre 2021 e il 30 settembre 2022.

Bolivia Il 29 dicembre Luis Fermando Camacho, governatore del dipartimento di Santa Cruz, è stato arrestato e incarcerato nell’ambito delle indagini sui disordini che nel 2019 costrinsero alle dimissioni il presidente Evo Morales. La procura ha chiesto sei mesi di detenzione per Camacho, uno dei principali oppositori dell’attuale presidente Luis Arce.

Venezuela Le forze di opposizione hanno deciso di sciogliere il governo parallelo creato all’inizio del 2019 e di rimuovere il suo leader, Juan Guaidó.

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1493 - 5 gennaio 2023
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