Secondo quanto riferito da fonti dell’intelligence statunitense al New York Times, l’attentato che il 26 settembre 2022 ha messo fuori uso il gasdotto Nord Stream, che collegava la Russia alla Germania attraverso il mar Baltico, sarebbe stato compiuto da un gruppo filoucraino non meglio identificato. Il governo di Kiev ha negato di essere coinvolto nell’attacco. Stando alla Zeit, inoltre, il governo tedesco avrebbe individuato l’imbarcazione usata per posare gli esplosivi a una profondità di ottanta metri: si tratterebbe di uno yacht noleggiato da un’azienda con sede in Polonia e apparentemente di proprietà di due ucraini. ◆
Il muro nella Manica
L’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati ha definito “molto preoccupante” la proposta di legge sull’asilo annunciata dal governo britannico, riferisce la Bbc. Il piano punta a fermare i migranti che attraversano la Manica a bordo di piccole imbarcazioni, in forte aumento negli ultimi anni, stabilendo che chi entra nel Regno Unito illegalmente dev’essere espulso entro 28 giorni senza poter presentare domanda di asilo, e perde il diritto a tornare legalmente nel paese o a ottenere la cittadinanza britannica.
Lo sfidante di Erdoğan
Sarà Kemal Kılıçdaroğlu il candidato dell’alleanza di sei partiti di opposizione che sfiderà il blocco islamoconservatore del presidente Recep Tayyip Erdoğan alle elezioni del 14 maggio. Il leader del Partito repubblicano del popolo (Chp, centrosinistra), 74 anni, ha ricevuto l’investitura il 6 marzo dopo settimane di trattative. Kılıçdaroğlu potrebbe avere la possibilità concreta di battere Erdoğan, penalizzato dalle polemiche sulla risposta del governo al terremoto del 6 febbraio: gli ultimi sondaggi pubblicati da Duvar mostrano l’opposizione in leggero vantaggio.
Europeisti in piazza
Il 7 e l’8 marzo migliaia di persone hanno manifestato nel centro di Tbilisi contro l’approvazione, in prima lettura, di una legge che prevede di dichiarare agenti stranieri le ong che ricevono almeno il 20 per cento dei finanziamenti dall’estero. Alcune centinaia di dimostranti hanno cercato di fare irruzione nel parlamento. Il provvedimento era stato presentato da un partito della coalizione di governo, guidata da Sogno georgiano, la formazione di fatto controllata dall’oligarca Bidzina Ivanishvili, e si aggiunge ad altre misure sul controllo dei mezzi d’informazione e delle organizzazioni della società civile. Secondo l’opposizione e i manifestanti, spiega Eurasianet, la legge allontana la Georgia dal suo faticoso percorso di avvicinamento all’Unione europea e rischia di renderla sempre più simile alla Russia, dove l’approvazione di una legge analoga, nel 2012, è servita a mettere a tacere le organizzazioni indipendenti e le voci critiche verso il Cremlino. Lo scontro attuale è l’ultimo episodio di una serie di tensioni tra la componente europeista della società georgiana e la maggioranza di governo, accusata di essere schiacciata su posizioni filorusse e di essersi mostrata molto timida nell’appoggio all’Ucraina dopo l’aggressione russa del 24 febbraio 2022.
Fiducia confermata
Le elezioni estoni si sono concluse con la vittoria del partito liberale ed europeista Riforma, della premier uscente Kaja Kallas ( nella foto ), che ha ottenuto il 31 per cento dei voti e 37 seggi sui 101 del parlamento monocamerale di Tallinn. L’estrema destra di Ekre si è fermata a 17 seggi. In totale sei partiti hanno superato lo sbarramento del 5 per cento. Secondo Öhtuleht, “in questa fase di turbolenza, l’opzione migliore sarebbe continuare con la vecchia maggioranza”. “I cittadini hanno rifiutato la previsione secondo cui i nazionalconservatori avrebbero preso il potere”, scrive Eesti Päevaleht. “Il fattore principale è stata l’aggressione russa all’Ucraina. Ekre ha infatti sottovalutato la solidarietà degli estoni con Kiev”.
Grecia Decine di migliaia di persone in tutto il paese hanno partecipato alle manifestazioni di protesta contro il governo per l’incidente ferroviario che il 28 febbraio ha provocato la morte di 57 persone. I sindacati dei trasporti hanno indetto uno sciopero generale.
Spagna Il governo ha presentato una proposta di legge sulla parità di genere in base alla quale almeno il 40 per cento dei ministri del governo e dei dirigenti delle grandi aziende e delle associazioni professionali dev’essere del “sesso meno rappresentato”.
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