Il distretto scolastico di Los Angeles, il secondo più grande degli Stati Uniti (circa 420mila studenti), ha cancellato tutte le lezioni il 21 e il 22 marzo a causa di uno sciopero del personale di supporto all’istruzione, tra cui autisti di autobus, custodi, assistenti educativi e dipendenti delle mense. Questi lavoratori, circa trentamila, hanno il sostegno del sindacato degli insegnanti. “I rappresentanti sindacali chiedono un aumento salariale del 30 per cento più altri 2 dollari all’ora per i lavoratori meno pagati”, scrive il Los Angeles Times. “Hanno rifiutato l’offerta del distretto scolastico, che proponeva un aumento salariale del 23 per cento in quattro anni, oltre a un aumento dell’orario di lavoro, a un maggior numero di posizioni a tempo pieno e a un miglioramento dell’idoneità alle prestazioni sanitarie”. Nel 2019 uno sciopero simile era durato sei giorni. ◆
Sostegno a Obrador
“Il 18 marzo il leader messicano Andrés Manuel López Obrador ha radunato nella piazza dello Zócalo, a Città del Messico, decine di migliaia di sostenitori per commemorare l’anniversario dell’espropriazione delle aziende britanniche e statunitensi, decretata nel 1938 dal presidente Lázaro Cárdenas”, scrive Reforma. Per il leader del movimento di centrosinistra Morena, la giornata è stata anche un’occasione per mostrare all’opposizione la sua forza politica in vista delle elezioni presidenziali del 2024.
Procuratore arrestato
“Il 16 marzo è stato arrestato Orlando Salvador López, l’ex procuratore per i diritti umani che aveva portato in tribunale il generale e dittatore Efraín Ríos Montt per genocidio”, scrive La Prensa. La detenzione di Salvador López, accusato di abuso di potere e atti illegali, è stata celebrata dall’estrema destra guatemalteca. Negli ultimi mesi vari procuratori e giudici, che avevano preso parte ai processi contro i militari responsabili di crimini contro la popolazione civile negli anni ottanta e novanta, hanno affrontato dei procedimenti legali e hanno dovuto lasciare il paese.
Epidemia di dengue
“Più di quaranta persone, in maggioranza bambini, sono morte a causa della dengue e più di tredicimila si sono ammalate dall’inizio dell’anno”, scrive l’Afp. L’epidemia ha messo a nudo il già precario sistema sanitario boliviano. La zona più colpita è il dipartimento di Santa Cruz, nell’est, la regione più popolosa ed economicamente forte del paese. Gli ospedali sono al collasso, le autorità organizzano fumigazioni nelle strade, nelle case e nelle scuole, e gruppi di volontari fanno turni di pulizia per eliminare vasi e recipienti inutilizzati, dove si accumula l’acqua in cui si riproduce la zanzara Aedes aegypti , che trasmette il virus. L’emergenza sanitaria ha aggravato la crisi politica tra il governo e l’opposizione di Santa Cruz.
Il Canada è impreparato
In settimana Joe Biden ha visitato per la prima volta il Canada da quando è presidente degli Stati Uniti. “Nei suoi colloqui con il primo ministro progressista Justin Trudeau si è parlato molto di immigrazione”, scrive il Guardian. “L’attenzione è rivolta soprattutto a un tratto di strada sterrata di circa otto chilometri che collega lo stato di New York, negli Stati Uniti, alla provincia canadese del Québec. Nel 2022 circa 40mila persone hanno percorso quella strada per passare dagli Stati Uniti al Canada”. Le autorità canadesi si sono dimostrate poco preparate a gestire l’aumento delle richieste d’asilo. Trudeau è quindi finito al centro delle critiche, e cerca la collaborazione di Biden. La maggior parte dei richiedenti asilo scappa da guerre, povertà e repressione politica in America Latina, altri sono arrivati da Afghanistan, Yemen e Turchia.
Brasile Un’ondata di violenza sta colpendo dal 14 marzo lo stato Rio Grande do Norte, nell’est del paese. Ci sono stati trecento attacchi. Si tratta di un’azione congiunta di gruppi criminali per rivendicare il cambiamento delle condizioni carcerarie.
Haiti Il 21 marzo l’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani ha espresso preoccupazione per la situazione nel paese, dove la violenza delle gang è ormai fuori controllo. Nell’ultimo anno 531 persone sono state uccise, trecento ferite e 277 rapite, in gran parte a Port-au-Prince.
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