Europa

La Scozia sceglie Yousaf

Humza Yousaf a Edimburgo, il 27 marzo 2023 (Russell Cheyne, Reuters/Contrasto)

Il 28 marzo l’indipendentista Humza Yousaf è stato eletto capo del governo della Scozia dal parlamento locale. Il giorno prima era stato eletto leader dello Scottish national party (Snp, al potere), al posto di Nicola Sturgeon, che si era dimessa. Yousaf, 37 anni, diventa così il primo musulmano a guidare l’esecutivo di Edimburgo. La sua nomina, avvenuta con il 52 per cento dei voti, conferma le profonde divisioni all’interno del partito, scrive The Scotsman. “In una situazione del genere non sarà facile risolvere i problemi che incombono, tra cui la crisi della sanità pubblica e l’aumento della povertà”. ◆

Arrivano i carri armati

Il 27 marzo la Germania e il Regno Unito hanno consegnato a Kiev i primi carri armati, che potrebbero essere usati in un’eventuale offensiva di primavera. Berlino ha precisato di aver fornito diciotto Leopard 2, scrive l’Afp, mentre Londra ha consegnato un numero imprecisato di Challenger. Intanto, il 25 marzo il presidente russo Vladimir Putin ha annunciato il trasferimento di alcune armi nucleari in Bielorussia. Il ministero degli esteri ucraino ha reagito chiedendo una riunione urgente del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, mentre l’Unione europea ha minacciato Minsk di nuove sanzioni e la Nato ha criticato “una retorica nucleare pericolosa e irresponsabile”.

Berlino senza quorum

Gli abitanti di Berlino sono andati alle urne il 26 marzo per un referendum sulla neutralità carbonica della capitale tedesca entro il 2030, con quindici anni d’anticipo. Il 50,9 per cento dei partecipanti ha votato sì, ma il referendum è fallito perché non ha raggiunto il quorum: non è stato infatti approvato dal 25 per cento dell’elettorato totale. Le autorità comunali, scrive Deutsche Welle, avevano invitato i cittadini a bocciare la proposta, considerata irrealistica.

Il futuro a batteria

Il 28 marzo i ministri dell’energia dei ventisette paesi dell’Unione europea, riuniti a Bruxelles, hanno approvato in via definitiva il divieto di vendere automobili con motori a combustione a partire dal 2035, una misura al centro del piano climatico europeo. Non potranno quindi essere vendute auto nuove a benzina, diesel e ibride, a vantaggio di quelle elettriche. Solo la Polonia ha votato contro, mentre l’Italia, la Bulgaria e la Romania si sono astenute. In base a un compromesso raggiunto il 25 marzo dalla Commissione europea con il governo tedesco, scrive la Reuters, sarà però autorizzata la vendita dopo il 2035 di auto con motori a combustione alimentati da carburanti sintetici noti come e-fuel. Questi carburanti sono contestati dagli ambientalisti, ma secondo Berlino possono essere prodotti usando energia rinnovabile e anidride carbonica catturata dall’aria, evitando quindi di compromettere l’obiettivo delle emissioni zero per il settore. La proposta tedesca, che prevede la possibilità di fabbricare auto con motori a combustione purché usino carburanti neutri in termini di emissioni, dovrebbe essere adottata entro l’autunno del 2024. Non è stata invece accolta la proposta del governo italiano di includere i biocarburanti, che hanno emissioni ridotte ma un impatto notevole sul suolo e sulle risorse idriche.

Due sfidanti per Marin

Johanna Geron, Reuters/Contrasto

Il 2 aprile i finlandesi sono chiamati alle urne per delle elezioni legislative dall’esito incerto. La premier socialdemocratica Sanna Marin ( nella foto ), in carica dal 2019, rischia infatti di perdere la maggioranza parlamentare. I sondaggi danno in testa il Partito di coalizione nazionale, una formazione di centrodestra guidata da Petteri Orpo, con circa il 20 per cento dei voti. Subito dietro ci sono il Partito socialdemocratico e i Veri finlandesi, una formazione populista ed euroscettica guidata da Riikka Purra. Marin rimane comunque popolare nel paese: per il 64 per cento degli intervistati ha fatto un buon lavoro. Il suo mandato, scrive Iltalehti, è stato caratterizzato dalla richiesta di adesione alla Nato dopo l’invasione russa dell’Ucraina.

Francia Il 28 marzo la corte di cassazione ha bocciato in via definitiva l’estradizione in Italia di dieci ex terroristi o ex militanti di estrema sinistra che vivono da decenni nel paese.

Svizzera Più di duemila donne riunite in un’associazione hanno denunciato il 28 marzo il governo alla corte europea dei diritti dell’uomo per non aver agito contro la crisi climatica.

Ungheria-Finlandia Il 27 marzo il parlamento ungherese ha approvato l’adesione della Finlandia alla Nato. Per chiudere l’iter manca solo la ratifica del parlamento turco.

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1505 - 31 marzo 2023
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