Le alluvioni e le frane causate dalle piogge torrenziali in Corea del Sud hanno provocato disastri in buona parte del paese. Il bilancio è di 44 morti e sei dispersi. Tredici persone hanno perso la vita in un sottopassaggio che si è allagato in pochissimo tempo. “Con un intervento tempestivo per deviare il traffico la tragedia si sarebbe potuta evitare”, scrive il Donga Ilbo. Il presidente Yoon Suk-yeol ha dichiarato 13 municipalità “aree disastrate speciali”. Come misura precauzionale, scrive il Korea Herald, 16mila persone sono sistemate in rifugi temporanei. Finora 421 case sono state allagate o distrutte.
Una tragedia evitabile
Oltre il confine
Travis King, un soldato statunitense che dopo due mesi in un carcere sudcoreano stava per essere rimpatriato, è riuscito a scappare e ad attraversare il confine con la Corea del Nord, dov’è probabilmente detenuto. Il comando dell’Onu che supervisiona la zona demilitarizzata tra i due paesi sta lavorando per “risolvere l’incidente”, scrive NK News.
Ricambio generazionale
Il vincitore delle elezioni parlamentari del 23 luglio in Cambogia è scontato, sarà il primo ministro Hun Sen, visto che ha fatto bandire l’unico partito in grado di ottenere almeno qualche seggio, il Candlelight party. Ma il leader cambogiano, al potere dal 1985, dovrà arrivare al voto senza il suo social network preferito. Hun Sen, scrive il Cambodia Daily, ha infatti chiuso il suo account Facebook, seguito da 14 milioni di persone, poco prima che la Meta lo bloccasse per delle minacce all’opposizione postate a gennaio. Dopo il voto il premier dovrebbe passare l’incarico al figlio Hun Manet, scrive Asia Times. E anche altri ministri faranno lo stesso con i loro eredi.
Insieme per il clima
“L’impegno della Cina per ridurre le emissioni di anidride carbonica è incrollabile, ma il percorso verso l’obiettivo, così come i modi, il ritmo e l’intensità degli sforzi saranno determinati da noi, e non da altri”. Il presidente cinese Xi Jinping si è rivolto così il 19 luglio ai funzionari presenti alla conferenza nazionale sulla protezione ambientale. Lo stesso giorno l’inviato statunitense per il clima John Kerry (nella foto) concludeva la sua visita a Pechino, dove ha incontrato il primo ministro Li Qiang e il ministro degli esteri Wang Yi. Il giorno prima, scrive il South China Morning Post, Kerry su Twitter aveva scritto di apprezzare l’opportunità di avere una “discussione importante” con Li su come gli Stati Uniti e la Cina possono lavorare insieme per mantenere vivo l’impegno di limitare il riscaldamento globale a 1,5 gradi rispetto ai livelli preindustriali. Li ha invitato entrambe le parti a rispettare le promesse fatte nella Convenzione dell’Onu sui cambiamenti climatici e nell’accordo di Parigi. ◆
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