Economia e lavoro

Mattoncini sostenibili

La Lego, il più grande fabbricante mondiale di giocattoli, ha bloccato un progetto per produrre i suoi mattoncini usando la plastica riciclata. La decisione, spiega il Wall Street Journal, è stata presa quando si è capito che il cambio avrebbe comportato un aumento delle emissioni di anidride carbonica, perché avrebbe richiesto il consumo di più energia e la ristrutturazione degli impianti produttivi. Da tempo la Lego cerca di usare materiali sostenibili ecologicamente. In passato ha provato il mais, ma i risultati sono stati deludenti. L’azienda ha dichiarato che sta testando molti altri materiali e che conta di lanciare prodotti sostenibili entro il 2032.

Arriva gas dalla Russia

La Securing Energy for Europe (Sefe), un’azienda controllata in passato dal colosso energetico russo Gazprom e nazionalizzata nel 2022 dal governo tedesco, ha ordinato un carico di gas naturale liquefatto (gnl) prodotto in Siberia dalla Yamal . Il carburante, scrive Bloomberg, dovrebbe arrivare a ottobre. La sua destinazione finale è l’India.

Speculazione selvaggia

Negli ultimi cinque anni in Corea del Sud trenta persone hanno comprato ottomila appartamenti. Tutto questo, scrive Bloomberg, è successo nonostante le misure volute dal governo per limitare la possibilità di possedere più case. I trenta proprietari hanno speso complessivamente quasi 1.200 miliardi di won (novecento milioni di dollari) tra il giugno 2018 e il giugno 2023. I tre principali compratori hanno acquistato 2.194 alloggi. La speculazione si concentra nell’area metropolitana di Seoul. I prezzi delle case sono aumentati del 37 per cento in tutto il paese, del 44 per cento a Seoul e del 51 per cento a Gyeonggi, un’area intorno alla capitale che forma la provincia più popolosa del paese.

Lo sciopero si allarga

Bolingbrook, Stati Uniti, 22 settembre 2023 (Kamil Krzaczynsi, Afp/Getty)

Il 22 settembre il sindacato United automobile workers (Uaw) ha esteso lo sciopero indetto una settimana prima in tre stabilimenti delle principali case automobilistiche statunitensi, la General Motors, la Ford e la Stellantis. In particolare la Uaw – che chiede tra l’altro aumenti in busta paga del 40 per cento, maggiori benefit sanitari e una settimana lavorativa di 32 ore – ha coinvolto nella protesta tutti i centri di distribuzione dei ricambi della General Motors e della Stellantis. La Ford, spiega il New York Times, è stata risparmiata perché, secondo il sindacato, ha acconsentito di più alle richieste dei lavoratori. Gli impianti interessati sono diciotto centri di distribuzione della General Motors e venti della Stellantis, che danno lavoro rispettivamente a 3.475 e 2.150 persone iscritte alla Uaw. In seguito a questa decisione lo sciopero ora coinvolge più di diciottomila lavoratori. Il 26 settembre il presidente degli Stati Uniti Joe Biden è andato nel Michigan a esprimere solidarietà agli operai della Uaw. ◆

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1531 - 29 settembre 2023
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