I ricchi fuggono

Spinte dalle incertezze economiche e dalle tensioni geo­politiche, molte famiglie ricche cinesi si stanno affrettando a spostare i loro soldi all’estero, scrive Bloomberg. Dal momento che il governo limita a cinquantamila dollari all’anno la cifra che può essere mandata in altri paesi, in tanti ricorrono a metodi clandestini. In particolare, affidano il denaro a più estranei che s’impegnano a farli arrivare fuori della Cina. Non ci sono cifre ufficiali sull’attività, ma un’inchiesta giudiziaria nella provincia di Gansu ha fatto venire alla luce nel 2021 un’operazione che ha coinvolto 10,3 miliardi di dollari distribuiti su più di ottomila conti bancari.

Approvazione per la Microsoft

Il 13 ottobre la Competition and markets authority (Cma), l’antitrust britannico, ha approvato l’accordo con cui la Microsoft ha comprato la casa di videogiochi Activision Blizzard per 69 miliardi di dollari, scrive il New York Times. Inizialmente la Cma aveva bloccato l’operazione, chiedendo alla Microsoft garanzie sul mercato del gioco online.

Meno olio d’oliva all’estero

Il 12 ottobre il Marocco ha annunciato che fino al 31 dicembre 2024 sarà necessaria un’autorizzazione del governo per esportare l’olio d’oliva. Con questo provvedimento, spiega Le Monde, Rabat si propone di “stabilizzare i prezzi al consumo”. Negli ultimi mesi l’olio d’oliva ha registrato forti rincari. E la situazione rischia di peggiorare a causa della siccità, non solo in Marocco. In Spagna e in Italia, i leader mondiali del settore, il caldo estremo ha colpito i raccolti: il 12 ottobre un chilo di olio extravergine costava nove euro alla borsa spagnola di Jaén, mentre un anno fa valeva meno di sei euro. Secondo gli esperti del settore, quest’anno la produzione marocchina di olio dovrebbe diminuire di un terzo.

Ospiti troppo costosi

Lisbona, Portogallo, 22 agosto 2023 (Horacio Villalobos, Corbis/Getty)

Nel 2009 il Portogallo aveva introdotto generosi incentivi fiscali per attirare stranieri nel paese e di conseguenza aiutare l’economia nazionale. Il programma era destinato a chi era disposto a trascorrere in Portogallo almeno sei mesi all’anno per dieci anni. Dal 2024, scrive Die Tageszeitung, la misura non sarà più in vigore, perché “i conti non tornano: l’unico effetto delle agevolazioni è stato che ogni anno il governo registra perdite consistenti”. Secondo il ministro delle finanze, infatti, le agevolazioni concesse finora a 74mila persone sono costate ogni anno 1,6 miliardi di euro. In più, i prezzi degli immobili sono aumentati a un ritmo senza precedenti: la maggior parte degli stranieri, spiega il quotidiano tedesco, ha comprato appartamenti nella capitale Lisbona e nelle coste del sud. “Tra il 2012 e il 2021 i prezzi delle case in Portogallo sono aumentati del 78 per cento, più del doppio rispetto alla media registrata nel resto d’Europa. Solo nella prima metà del 2023, inoltre, gli affitti sono cresciuti dell’11 per cento”. ◆

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1534 - 20 ottobre 2023
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