Tutti via di casa

Il Portogallo è noto come una delle principali mete dei nomadi digitali (lavoratori che sfruttano le nuove tecnologie per lavorare da remoto), a cui Lisbona riserva tra l’altro un regime fiscale agevolato, ma le sue aziende hanno enormi difficoltà a trovare il personale di cui hanno bisogno, scrive Bloom­berg. Il Banco Comercial Português, per esempio, non trova giovani informatici che l’aiutino a sviluppare i suoi servizi online. Il motivo principale è che negli ultimi anni molti giovani portoghesi hanno lasciato il paese in cerca di opportunità migliori all’estero: secondo alcune stime, ogni anno quasi il 40 per cento dei laureati va via dal Portogallo.

Recessione in vista

Nel terzo trimestre del 2023 l’economia tedesca è arretrata dello 0,1 per cento rispetto ai tre mesi precedenti, aumentando i timori che possa entrare in recessione per la seconda volta nel giro di un anno, scrive la Süddeutsche Zeitung. La Germania era già stata in recessione tra l’ultimo trimestre del 2022 e il primo trimestre del 2023.

Mai senza il carbone

Come molti altri paesi avanzati, il Giappone si è impegnato a eliminare le sue emissioni di anidride carbonica entro il 2050, ma in realtà rifiuta tutt’ora di mettere fine all’uso del carbone, la fonte d’energia fossile più inquinante. Dal paese asiatico, scrive Bloomberg, è arrivata più della metà dei 6,6 miliardi di dollari investiti nel 2019 nel settore dai paesi del G7. Tra l’altro Tokyo si è battuta per approvare norme che permettono nuovi investimenti nelle miniere di carbone e, dal momento che importa dall’estero buona parte di questa materia prima, organizza corsi di formazione in cui i minatori giapponesi preparano una nuova generazione di lavoratori del settore anche in altri paesi, per esempio nel Vietnam.

Assicurazioni costose

Bristol, Regno Unito (Matt Cardy, Getty)

Nell’ultimo anno le aziende assicurative hanno aumentato drasticamente il prezzo delle polizze per le auto elettriche, al punto che oggi sono molto più care di quelle riservate ai veicoli con motore tradizionale, scrive il Financial Times. Secondo alcune stime, i costi assicurativi di un’auto elettrica sono cresciuti del 72 per cento, contro il 29 per cento registrato per le auto con motore a combustione. Nel Regno Unito la John Lewis ha sospeso la vendita delle sue polizze sulle auto elettriche in attesa che siano rivalutati i costi di riparazione dei veicoli. Il problema, spiega il quotidiano britannico, è che un’auto elettrica ha costi e tempi di riparazione nettamente più lunghi: rispettivamente del 25 e del 14 per cento in più rispetto alle auto tradizionali. I pezzi di ricambio e i tecnici specializzati sono decisamente più difficili da trovare. A questo si aggiunge il fatto che le compagnie assicurative hanno ancora una mole di dati ristretta per elaborare previsioni affidabili sui guasti e gli incidenti con le auto elettriche. ◆

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1536 - 3 novembre 2023
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