Europa

Il ritorno di Cameron

Dopo settimane di tensioni il premier conservatore Rishi Sunak ha rimosso la ministra dell’interno Suella Braverman, nell’ambito di un più ampio rimpasto di governo. Spesso criticata per le sue posizioni di estrema destra, negli ultimi giorni Braverman era finita al centro delle polemiche per aver accusato la polizia britannica di essere stata particolarmente accomodante verso le recenti manifestazioni a favore della Palestina, di fatto mettendo in dubbio l’imparzialità e l’autonomia delle forze dell’ordine. Le sue dimissioni erano state chieste dai laburisti e anche da diversi esponenti del Partito conservatore. Al posto di Braverman è stato nominato James Cleverly, ministro degli esteri uscente, a sua volta sostituito da David Cameron, che torna così alla ribalta della politica britannica, sette anni dopo le dimissioni da premier in seguito alla vittoria della Brexit nel referendum convocato proprio dal suo governo. “Il ritorno di Cameron”, commenta l’Independent, “è stato accolto con soddisfazione dall’ala moderata del partito, ma rischia di far infuriare le frange di destra, che vedevano in Braverman la possibile futura leader tory”.

Contro i migranti

Geoffroy Van Der Hasselt, Afp/Getty

Il 14 novembre il senato francese ha approvato un disegno di legge che inasprisce le norme sull’immigrazione, in una versione più severa di quella proposta dal governo al parlamento. Vengono limitati i ricongiungimenti familiari e le prestazioni sociali, s’introduce una quota annuale di arrivi e si eliminano tutte le coperture mediche, tranne quelle per i servizi di emergenza, per chi è privo di documenti. Gli emendamenti hanno l’appoggio del ministro dell’interno Gérald Darmanin ( nella foto ), scrive France 24.

Spaccature a sinistra

Quarantasei tra deputati, attivisti e dirigenti del partito di sinistra Syriza, all’opposizione, si sono dimessi durante una riunione del comitato centrale in polemica con il nuovo leader Stefanos Kasselakis. Lo accusano di voler portare il partito su posizioni centriste e moderate. “Syriza sta commettendo un suicidio politico e sta sperperando la sua credibilità”, scrive Kathimerini. “Qualunque sarà l’esito dello scontro, ci vorrà tempo prima che si scrolli di dosso l’immagine di un partito diviso in fazioni e torni a essere percepito come una forza in grado di governare”.

Chi c’è dietro al sabotaggio

Sarebbe stato un ufficiale ucraino a organizzare, nel settembre del 2022, il sabotaggio del gasdotto Nord Stream. Secondo un’inchiesta realizzata dal Washington Post in collaborazione con Der Spiegel, a coordinare l’attacco è stato Roman Černivskyj, colonnello dell’esercito ucraino con agganci nei servizi segreti di Kiev, attualmente in carcere con l’accusa di abuso di potere in relazione alla vicenda della defezione di un militare russo, nel luglio del 2022. Černivskyj, sostiene l’inchiesta, ha gestito la logistica e il supporto alle sei persone che, dopo aver affittato una barca a vela e attrezzature da sub in Polonia, hanno raggiunto il luogo del sabotaggio, sul mar Baltico, accanto all’isola svedese di Bornholm, e piazzato l’esplosivo che ha fatto saltare tre dei quattro condotti per il trasporto del gas russo in Germania. Il militare, che ha negato ogni responsabilità, non avrebbe agito da solo, ma seguendo le indicazioni di ufficiali di grado superiore.

Movimento alla frontiera

Nelle ultime settimane la Finlandia ha registrato un aumento del numero delle persone che cercano di entrare senza visto nel paese dalla frontiera con la Russia. Si tratta ancora di un flusso molto ridotto, circa cento persone, ma il dato importante è che fino a poco tempo fa i russi che cercavano di espatriare in Finlandia venivano fermati ai loro checkpoint. “È chiaramente un messaggio russo a Helsinki”, scrive Helsingin Sanomat. “Mosca vuole ricordare a tutti che in un attimo potrebbe creare una crisi migratoria simile a quella che la Bielorussia ha orchestrato alle frontiere con Polonia e Lituania. Non è una sorpresa. Da quando ha deciso di entrare nella Nato, la Finlandia ha dovuto fare i conti con diverse azioni ostili russe”.

Grindavík, 13 novembre 2023 (Kjartan Torbjoernsson, Afp/Getty)

Islanda Continua l’attività sismica nella penisola di Reykjanes: il 14 novembre sono state registrate quasi 800 scosse. Si teme un’eruzione del vulcano Fagradalsfjall.

Russia Uno dei cinque uomini condannati per l’omicidio della giornalista Anna Politkovskaja nel 2006 è stato graziato dopo aver combattuto in Ucraina.

Portogallo Secondo un primo sondaggio per il voto di marzo, il Partito socialista è in testa, ma la coalizione di destra avrebbe la maggioranza grazie a un’impennata dell’estrema destra.

Altro da questo numero
1538 - 17 novembre 2023
Abbonati a Internazionale per leggere l’articolo.
Gli abbonati hanno accesso a tutti gli articoli, i video e i reportage pubblicati sul sito.
Sostieni Internazionale
Vogliamo garantire un’informazione di qualità anche online. Con il tuo contributo potremo tenere il sito di Internazionale libero e accessibile a tutti.