Nonostante la vittoria del Partito per la libertà (Pvv) di Gert Wilders alle elezioni del 22 novembre, non è chiaro chi formerà il prossimo governo olandese. Il quadro politico è frammentato e i negoziati saranno difficili. Per ora Dilan Yeşilgöz, che ha preso il posto del premier uscente Mark Rutte alla guida del partito liberale Vvd (terzo con il 15,2 per cento), ha escluso alleanze dirette con l’estrema destra di Wilders, mentre Frans Timmermans, leader dell’alleanza tra laburisti e verdi (seconda con il 15,7 per cento) cercherà di formare una coalizione di centrosinistra. Un ruolo importante potrebbe averlo la formazione di centrodestra Nuovo contratto sociale (Nsc), possibile partner di governo per Wilders. Su un punto gli osservatori europei sono d’accordo: il trionfo della destra populista e xenofoba ad Amsterdam rientra in una tendenza che riguarda buona parte del continente e che si farà sentire anche nel voto europeo del 2024.
Incertezza sul governo
Lo sciopero chiude i confini
In Polonia si fa sempre più dura la protesta dei camionisti, cominciata il 6 novembre con il blocco di tre valichi di frontiera con l’Ucraina. Spalleggiati dagli agricoltori, il 23 novembre gli scioperanti hanno bloccato un quarto valico, a Medyka. Nelle lunghe code che si sono formate e che durano da giorni, mentre le temperature continuano a scendere, sono morti due camionisti ucraini. I trasportatori polacchi chiedono condizioni di lavoro migliori e protestano contro la concorrenza degli ucraini. Il blocco sta anche danneggiando le esportazioni di Kiev. “All’inizio la mobilitazione aveva ragioni economiche, ma ormai è diventata una questione politica. Bruxelles si aspetta che Varsavia faccia riaprire i confini, mentre gli ucraini considerano chi sciopera un fiancheggiatore di Mosca. È un conflitto serio, ignorato dal governo di Diritto e giustizia (Pis)”, scrive Polityka.
Sotto le bombe
Il 25 novembre Kiev è stata bersaglio del più grande attacco condotto con droni dall’inizio della guerra. Il bombardamento, durato sei ore, ha colpito il paese nel giorno della commemorazione dell’holodomor, la grande carestia provocata dal regime staliniano che tra il 1932 e il 1933 causò la morte di milioni di persone. Il bilancio dell’attacco russo è stato di cinque feriti, e le autorità di Kiev hanno fatto sapere di aver intercettato e distrutto 74 dei 75 droni suicidi lanciati da Mosca. Nello stesso fine settimana l’Ucraina è stata investita da una violenta tempesta, che ha causato dieci vittime e lasciato senz’acqua e senza elettricità centinaia di centri abitati. ◆
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