Nel 2023 negli Stati Uniti ci sono stati 656 mass shootings, sparatorie con almeno quattro vittime tra morti e feriti. “Il dato è stabile dal 2020, quando ci fu un aumento rispetto al periodo precedente”, scrive Time. Nel 2023 i morti per arma da fuoco sono stati 42.926, di cui 24.090 suicidi. Nel 2023 alcuni stati, tra cui California, Illinois e Colorado, hanno approvato leggi per ridurre la violenza causata dalle armi.
Stabilmente violenti
Crisi migratoria al confine
Più di 300mila persone hanno attraversato il confine tra Stati Uniti e Messico nel dicembre 2023, il dato mensile più alto di sempre.
Circa 250mila migranti sono entrati illegalmente in territorio statunitense, mentre altri cinquantamila sono arrivati attraverso un sistema di appuntamenti creato dall’amministrazione Biden. “È il momento più complicato di una crisi al confine che dura da più di tre anni e che ha messo a dura prova le risorse delle città di confine, lasciando decine di migliaia di migranti ad aspettare l’esame delle loro pratiche e alimentando lo scontro politico tra i partiti in vista delle elezioni presidenziali del 2024”, scrive il Texas Observer.
Inizio difficile
Il 1 gennaio il governo cubano ha celebrato il 65° anniversario della rivoluzione. Insieme al presidente Miguel Díaz-Canel è riapparso Raúl Castro, che ha guidato il paese tra il 2008 e il 2018. Entrambi hanno messo l’accento sull’unità del popolo cubano, ma per l’isola “il 2024 comincia tra molte difficoltà”, scrive El País. “Nel 2023 il calo del pil tra l’1 e il 2 per cento ha aggravato la crisi economica. I cubani soffrono per la mancanza di beni di prima necessità come cibo e medicine. Il governo sostiene che la situazione è stata aggravata dall’inasprimento delle sanzioni statunitensi”.
Le riforme di Milei
Un mese dopo aver vinto le elezioni presidenziali in Argentina, alla fine di dicembre Javier Milei ha presentato un piano di riforme strutturali. “Si tratta di provvedimenti che, se approvati, trasformerebbero in diversi modi la politica e la società”, scrive La Nación. Milei vuole sostituire l’attuale sistema elettorale proporzionale con uno basato sui collegi uninominali, simile a quello in vigore negli Stati Uniti e nel Regno Unito. Il presidente, da sempre su posizioni ultraliberiste in politica economica, vorrebbe anche privatizzare circa quaranta aziende statali, tra cui la compagnia petrolifera Ypf, quelle per il trasporto aereo e ferroviario, le aziende che gestiscono la rete idrica e il sistema postale e anche la banca centrale argentina. Il pacchetto di leggi inoltre aumenterebbe le pene per chi “dirige, organizza o coordina una riunione o una manifestazione che ostacola il traffico o il trasporto pubblico o privato”. Secondo molti commentatori, il partito del presidente non avrebbe i numeri in parlamento per far passare il pacchetto di riforme. ◆
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