In piazza dopo il voto

La protesta a Belgrado, 30 dicembre 2023 (Marko Djurica, Reuters/Contrasto)

La vittoria del partito del presidente Aleksandar Vučić alle elezioni legislative anticipate del 17 dicembre 2023 in Serbia ha innescato una serie di proteste culminate in un grande corteo il 30 dicembre a Belgrado. Le opposizioni accusano Vučić e il suo Partito progressista serbo (Sns, populista e nazionalista) di aver manipolato il processo elettorale e di aver “rubato la vittoria”. Alla corte costituzionale chiedono quindi l’annullamento del voto e nuove elezioni. Nel frattempo, racconta Deutsche Welle, il 1 gennaio il voto è stato ripetuto in più di trenta seggi dove c’erano state irregolarità e brogli. Anche in questo caso la vittoria è andata all’Sns. ◆

Chi difende Depardieu

ens Kalaene, picture-alliance/Ap/Lapresse

Il 25 dicembre il quotidiano Le Figaro ha pubblicato un appello contro il presunto “linciaggio” in corso nei confronti di Gérard Depardieu (nella foto) . In sua difesa è intervenuto anche il presidente Emmanuel Macron. In un documentario su Depardieu trasmesso sul canale televisivo France 2 il 7 dicembre si sentivano alcune sue frasi sessiste rivolte a delle ragazze. Il 16 dicembre 2020 l’attore era stato accusato di stupro e violenza sessuale da una giovane attrice. Da allora, altre quindici donne lo hanno denunciato per molestie.

La protesta dei medici

Dal 3 gennaio è in corso u no sciopero di sei giorni dei junior doctors (più o meno equivalenti agli specializzandi in Italia): è il più lungo nella storia del sistema sanitario britannico. Negli ultimi mesi le proteste dei junior doctors si sono intensificate a causa dell’assenza di un accordo con il governo per adeguare gli stipendi all’inflazione. Nel Regno Unito i medici specializzandi sono quasi settantamila e le loro giornate di sciopero hanno portato finora alla riprogrammazione di quasi un milione di appuntamenti e interventi, scrive il Guardian.

Compromesso accettabile

La Romania e la Bulgaria entreranno nello spazio Schengen il 31 marzo 2024. Ma solo parzialmente: i controlli di confine con gli altri paesi dell’Unione europea saranno infatti annullati solo alle frontiere aeree e marittime. Questa soluzione di compromesso, che rimanda a data da definire il pieno ingresso dei due paesi nello spazio di libera circolazione, è arrivata dopo dodici anni di negoziati e in seguito al superamento del veto dell’Austria. “In un altro momento”, scrive il bulgaro Club Z, “l’accordo sarebbe stato considerato un fallimento. Ma considerata la vicinanza della Bulgaria alle due guerre in corso e l’avanzata del populismo in Europa, questo compromesso è un’opportunità a cui non potevamo rinunciare”. Intanto, dal 1 gennaio 2024, è in vigore il regime di liberalizzazione dei visti tra l’Unione europea e il Kosovo: per entrare in Europa ai cittadini dell’ex provincia autonoma jugoslava sarà sufficiente il passaporto.

Fine di un regno

Margrethe II di Danimarca (Keld Navntoft, Ritzau Scanpix/Afp/Getty Images)

La regina Margrethe II, 83 anni, ha annunciato nel suo discorso di capodanno che abdicherà il 14 gennaio. La corona passerà al figlio maggiore, il principe Frederik, 55 anni. Margrethe è sul trono da 52 anni ed è l’ultima regina in Europa dopo la morte di Elisabetta II, sua cugina di terzo grado. Vedova dal 2018 di un diplomatico francese, è molto amata dai danesi. Non è stata annunciata la data dell’insediamento del nuovo re, ma secondo Politiken “non ci sarà alcuna cerimonia di incoronazione come quella avvenuta nel Regno Unito, con l’unzione, lo scettro e la pesante corona. In Danimarca la tradizione dell’unzione e dell’incoronazione si è interrotta nel 1849 quando è stata approvata la costituzione”.

Russia L’oppositore Aleksej Navalnyj, di cui a dicembre si erano perse le tracce per tre settimane, è stato trasferito in una colonia penale oltre il circolo polare artico.

Turchia Trentaquattro persone sono state arrestate con l’accusa di spionaggio e pianificazione di rapimenti per conto dei servizi segreti israeliani.

Spagna Jenni Hermoso, giocatrice della nazionale spagnola di calcio femminile, ha dichiarato in tribunale che il bacio ricevuto dall’ex presidente della federazione spagnola di calcio Luis Rubiales non era consensuale .

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1544 - 5 gennaio 2024
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