Africa e Medio Oriente

La sfida della Coppa d’Africa

“Splendore, grandezza, orgoglio. La Costa d’Avorio è riuscita nell’impresa”, titola il giornale ivoriano L’Avenir, commentando l’inizio della 34a edizione della Coppa d’Africa (Can), il torneo di calcio che ogni due anni impegna 24 squadre del continente. “È l’evento più importante organizzato da quando il presidente Alassane Ouattara ha preso il potere nel 2011. In questi anni i preparativi hanno suscitato interrogativi in patria e all’estero. Il paese sarà pronto? Le infrastrutture saranno all’altezza? Finora la Costa d’Avorio ha dimostrato di aver saputo affrontare la sfida, ma per il bilancio definitivo si dovrà aspettare la fine dei giochi”. Resta da vedere se gli investimenti fatti in termini di infrastrutture e servizi saranno ripagati, scrive il sito di Rfi. “Nella precedente edizione della Can, in Camerun, le speranze degli organizzatori sono state deluse perché l’evento non ha fatto da catalizzatore per la crescita”. In Costa d’Avorio molti appalti per gli stadi – come la grande arena da 60mila posti costruita a Ebimpé, a nord di Abidjan – sono stati assegnati ad aziende cinesi. ◆

Rilasciate ma sotto accusa

Sahand Taki, Sharq News Online/Afp/Getty

Nilufar Hamedi e Elahe Mohammadi, due giornaliste iraniane detenute da 17 mesi per aver reso pubblica la morte di Mahsa Jina Amini nel 2022, sono state rilasciate il 14 gennaio ( nella foto ). Il giorno dopo è stato aperto un nuovo procedimento contro di loro per essersi mostrate senza il velo obbligatorio all’uscita dal carcere. Lo stesso giorno, scrive Iran Wire, l’attivista e premio Nobel per la pace Narges Mohammadi, in carcere dal 2021, è stata condannata ad altri quindici mesi di detenzione per “propaganda” contro lo stato.

Capodanno amazigh

Per la prima volta il 12 gennaio yennayer , il capodanno amazigh (berbero), è stato celebrato come festa nazionale in Marocco. Per gli amazigh, che vivono in tutto il Nordafrica, è l’anno 2974, perché il loro calendario comincia con l’ascesa al trono d’Egitto del re libico Sheshonq. Il settimanale Amadal Amazighen dà notizia della festa a Rabat, a cui hanno partecipato rappresentanti del governo: “Dopo che nel 2011 il tamazight è diventato una delle lingue ufficiali, è arrivato un altro importante riconoscimento del fatto che l’identità marocchina non è solo araba e musulmana”.

Conflitto in espansione

Il 15 gennaio i Guardiani della rivoluzione iraniani hanno compiuto un attacco alla periferia di Erbil, capoluogo del Kurdistan iracheno. L’Iraq l’ha definito un’aggressione e una violazione della sua sovranità, mentre Teheran ha rivendicato un’operazione mirata contro un “centro di spionaggio” israeliano. Il 12 gennaio gli Stati Uniti e il Regno Unito hanno compiuto dei bombardamenti contro gli huthi nello Yemen, uccidendo cinque persone, in risposta agli attacchi dei ribelli sciiti alle navi nel mar Rosso. Nei giorni successivi gli huthi hanno assalito altre navi al largo delle coste del paese. Secondo il settimanale yemenita Al Sahwa gli huthi sfruttano l’oppressione dei palestinesi per realizzare gli interessi dell’Iran e i suoi progetti espansionistici nella regione. “Mentre l’attenzione del mondo è concentrata sulla guerra d’Israele nella Striscia di Gaza, ci si dimentica delle gravi violazioni commesse dagli huthi e della loro responsabilità nel trascinare il paese in un nuovo scontro militare”.

rdc

I caschi blu si ritirano

Sake, Rdc (Glody Murhabazy, Afp/Getty)

Il 13 gennaio le autorità della Repubblica Democratica del Congo hanno detto che il ritiro della missione Monusco delle Nazioni Unite è cominciato e si concluderà entro la fine del 2024, scrive il sito Politico.cd. Dal 1999 nell’est del paese sono presenti i caschi blu dell’Onu, con lo scopo di riportare la stabilità in un territorio dove imperversano più di cento gruppi armati. Duemila poliziotti e 13.500 militari lasceranno la provincia del Sud Kivu entro fine aprile, poi quelle del Nord Kivu e dell’Ituri. Il ritiro, chiesto da Kinshasa, è dovuto alle tensioni tra i caschi blu e la popolazione congolese, che non si sente sufficientemente protetta dagli attacchi ribelli. Le basi della Monusco passeranno sotto il controllo dell’esercito congolese.

Nigeria Dopo quasi cent’anni, la multinazionale britannica Shell ha venduto le sue attività di estrazione di gas e petrolio sulla terraferma, nell’area del delta del Niger. A comprarle, per 2,4 miliardi di dollari, è stato un consorzio internazionale formato da cinque aziende.

Somalia Il 10 gennaio un elicottero delle Nazioni Unite con nove passeggeri è stato catturato dal gruppo jihadista Al Shabaab dopo che aveva fatto un atterraggio d’emergenza nel centro del paese. Il 16 gennaio tre persone sono state uccise in un attentato suicida a Mogadiscio.

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1546 - 19 gennaio 2024
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