“Il caso Senegal in discussione”, titola il giornale Sud Quotidien commentando le denunce di Human rights watch. Secondo l’organizzazione per i diritti umani, in vista delle presidenziali del 25 febbraio le autorità di Dakar hanno schiacciato l’opposizione, imbavagliato i mezzi d’informazione e intimidito la società civile. Il giro di vite, in realtà, è cominciato nel 2021 – con i primi processi contro l’oppositore Ousmane Sonko – e si è intensificato negli ultimi mesi. Intanto, il 21 gennaio, il consiglio costituzionale del Senegal ha pubblicato la lista definitiva dei venti candidati presidenziali, da cui mancano due figure di primo piano: Sonko, escluso perché deve scontare una condanna a due anni di carcere, e Karim Wade, figlio dell’ex capo di stato Abdoulaye Wade. La candidatura di Wade per il Partito democratico senegalese (Pds) non è stata accettata perché lui ha la doppia nazionalità senegalese e francese, cosa non ammessa dalla costituzione. Nella sede del Pds, scrive il sito Seneplus, i militanti accusano il presidente Macky Sall di aver voluto favorire il candidato del suo partito, il premier Amadou Bâ. ◆
Diritti umani sotto esame
L’odio diffuso contro le donne
Dall’inizio di gennaio in Kenya sono avvenuti cinque femminicidi che hanno sconvolto l’opinione pubblica. In due casi le donne sono state uccise in appartamenti affittati su Airbnb: una di loro, Starlet Wahu ( nella foto ), era famosa sui social; un’altra, Rita Waeni, era una studente di una ventina d’anni ritrovata con il corpo mutilato. Sul quotidiano The Star Lucy Mwangi scrive che questi delitti mostrano “una società in cui i casi di femminicidio sono diventati allarmanti. Anche se sono denunciati, discussi e analizzati pubblicamente sui social media, dalle conversazioni online emergono atteggiamenti preoccupanti come gli attacchi rivolti alle vittime, la disumanizzazione e la giustificazione della violenza sulle donne. Il femminicidio non è un problema isolato, ma è il sintomo di una cultura radicata che svaluta e svilisce le donne. L’assenza di una risposta forte e unitaria dei nostri leader è altrettanto pericolosa: indica una mancanza di attenzione e di presa di coscienza della gravità della situazione. È arrivato il momento di smantellare la cultura tossica che permette ai colpevoli di sfuggire alle loro responsabilità. Il femminicidio dovrebbe essere dichiarato questione d’interesse nazionale”. Nel 2022, secondo un sondaggio keniano riportato dalla Bbc, il 34 per cento delle intervistate aveva detto di aver subìto violenze fisiche.
Vaccini e anniversari
Il 22 gennaio sono cominciate in Camerun le prime campagne di vaccinazione contro la malaria. A novembre il paese aveva ricevuto trecentomila dosi del farmaco Rts,s finanziate dalla Gavi, un ente di cooperazione internazionale tra soggetti pubblici e privati. Il vaccino, autorizzato e raccomandato dall’Organizzazione mondiale della sanità, è stato sottoposto a sperimentazione in tre paesi (Malawi, Ghana e Kenya) ed è somministrato in quattro dosi a partire dai sei mesi. Nel 2022 la malaria ha ucciso 608mila persone in tutto il mondo, su circa 250 milioni di infezioni totali.
◆ Lo stesso giorno nel paese si ricordava Martinez Zogo, il conduttore radiofonico ucciso per le sue inchieste sulla corruzione, il cui corpo era stato ritrovato il 22 gennaio 2023. Secondo Le Monde Afrique nessuno avrebbe potuto immaginare che dopo l’uccisione del giornalista il potente direttore dei servizi segreti esteri, Léopold Maxime Eko Eko, sarebbe finito in carcere come principale mandante. Ma restano ancora parecchie zone d’ombra: Deutsche Welle scrive che Zogo potrebbe essere stato la vittima dello scontro tra clan che ambiscono a prendere il posto del presidente Paul Biya.
I rifiuti dell’Europa
“Si è riaccesa la polemica sui rifiuti che dall’Unione europea arrivano in Marocco”, scrive Tel Quel dopo la pubblicazione di un rapporto dell’Eurostat, secondo cui nel 2022 il regno ha importato 0,8 milioni di tonnellate di rifiuti europei. Il settimanale ricorda che la ministra della transizione energetica Leila Benali era stata già invitata dall’opposizione a precisare che tipo di immondizia arrivasse nel paese dall’estero, e a riferire sulle misure messe in atto per fermare il traffico di rifiuti illegali, in particolare dalla Spagna. Il governo non ha mai risposto ed è accusato da alcune associazioni di un “ambientalismo di facciata”.
Nigeria Nello stato di Lagos, che ha 16,5 milioni di abitanti, è entrato in vigore il 23 gennaio il divieto di usare e vendere polistirolo e plastiche monouso.
Iran Il 23 gennaio è stata eseguita la condanna a morte di Mohammad Ghobadlou, 23 anni, accusato di aver ucciso un poliziotto durante le proteste contro il governo del 2022.
Sudan Il 22 gennaio il consiglio dell’Unione europea ha sottoposto a sanzioni sei aziende che producono armi collegate all’esercito o alle Forze di supporto rapido. Secondo alcune stime gli scontri tra le due parti hanno già causato 13mila morti, ma per gli esperti dell’Onu nella sola città di Al Geneina sono state uccise più di diecimila persone.
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