Il 12 febbraio migliaia di persone hanno festeggiato ad Abidjan la vittoria della nazionale di calcio (i cui giocatori sono chiamati gli “elefanti”) nella coppa d’Africa. “Sfida superata”, scrive il quotidiano filogovernativo Fraternité Matin. “Il trofeo è andato ai padroni di casa, la Costa d’Avorio, che può sfoggiare il terzo titolo continentale. La confederazione africana di calcio (Caf) ha avuto la sua miglior organizzazione del torneo. Infine la Costa d’Avorio ha guadagnato visibilità e prosperità”. Sul piano politico “le autorità sono riuscite a unirsi intorno a una causa comune: il calcio”, scrive il sito di Rfi. L’anno prossimo sono previste le elezioni e “il governo avrà un punto in più a suo favore, perché la coppa d’Africa gli ha permesso di mostrare il buono stato delle infrastrutture del paese”. La Costa d’Avorio ha speso 927 milioni di euro per realizzare quattro nuovi stadi, rinnovarne altri due, costruire strade, hotel e altre strutture. Ora dovrà vedere se riuscirà a usare gli stadi tutto l’anno, osserva la radio Deutsche Welle, facendo notare che quelli costruiti per il torneo in altri paesi sono spesso in stato di abbandono. ◆
Dopo la festa del calcio
Arrabbiate a san Valentino
Il 14 febbraio più di mille gruppi femministi keniani hanno organizzato una mobilitazione, il Dark Valentine (san Valentino nero), per denunciare i femminicidi e chiedere una società più rispettosa della parità di genere. Secondo alcune stime, tra il 2017 e il 2024 ci sono stati circa 500 femminicidi in Kenya, scrive The East African. Anche in Somalia c’è stata un’ondata d’indignazione dopo che nella prima settimana di febbraio tre donne – due delle quali incinte – sono state uccise. I rispettivi mariti sono sospettati dei crimini. Lo racconta sul Guardian la giornalist a somala Naima Said Salah, che lavora per Bilan, la prima redazione composta da sole donne in Somalia. Salah spiega che nel suo paese manca una legge contro la violenza domestica. Invece in Kenya, scrive The East African, basterebbe applicare il protocollo di Maputo, una carta dei diritti delle donne adottata dall’Unione africana nel 2003, che tra le altre cose le protegge da pratiche come le mutilazioni genitali femminili.
I soldi dall’Europa
L’11 e il 12 febbraio il principale partito dell’opposizione mauritano, Tagammu (islamista), ha organizzato un evento intitolato “La gente soffre” nella capitale Nouakchott. Così facendo, scrive il quotidiano Al Quds al Arabi, ha dimostrato la sua forza politica e la sua capacità di mobilitare i cittadini per denunciare la corruzione del governo del presidente Mohamed Ould Ghazouani. Da quando Ghazouani è arrivato al potere nel 2019 il paese “ha visto emigrare circa 15mila giovani con grandi rischi, orrori e sofferenze”. Il partito islamista ha insistito sul fatto che la soluzione ai problemi della Mauritania si deve trovare attraverso il dialogo, per evitare che ci siano violenze come nei paesi vicini. Qualche giorno prima la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen e il premier spagnolo Pedro Sánchez erano andati a Nouakchott per discutere con Ghazouani di un piano da 210 milioni di euro a sostegno del paese africano. Il quotidiano Le Calame fa notare che ufficialmente l’accordo riguarda le relazioni economiche tra Mauritania e Unione europea. Ma in realtà è un patto sulla migrazione, per fermare le partenze verso le isole Canarie, territorio spagnolo. La Mauritania è tra i paesi più stabili del Sahel, una regione tormentata dagli attacchi jihadisti, e attualmente ospita 150mila persone scappate dal Mali.
Vittime del voto rinviato
Dal 9 febbraio tre ragazzi sono rimasti uccisi nelle proteste contro il rinvio delle elezioni senegalesi, annunciato il 3 febbraio dal presidente Macky Sall (nella foto). Il 13 febbraio è stata vietata una marcia silenziosa organizzata da una coalizione di gruppi dell’opposizione a Dakar, scrive il sito Seneplus. È stato anche bloccato l’accesso a internet. Secondo alcune fonti, si stanno facendo dei tentativi per riportare la calma e la tv privata Walf ha potuto riprendere le trasmissioni dopo alcuni giorni di oscuramento. Due ex presidenti, Abdoulaye Wade e Abdou Diouf, hanno chiesto a Sall di organizzare al più presto il voto e ai giovani di fermare le violenze.
Sudafrica-Rdc Pretoria ha ordinato il 13 febbraio l’invio di 2.900 soldati per una missione nell’est della Repubblica Democratica del Congo. Negli ultimi giorni i ribelli del movimento M23 si sono avvicinati a Goma, il capoluogo della provincia del Nord Kivu, bloccando due importanti vie d’accesso.
Rdc-Italia Una giudice di Roma ha stabilito il 13 febbraio che i due dipendenti del Programma alimentare mondiale accusati di omicidio colposo in relazione alla morte dell’ambasciatore Luca Attanasio e del carabiniere Vittorio Iacovacci a Goma il 22 febbraio 2021 non potranno essere processati perché hanno l’immunità diplomatica.
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