Scienza

Abortire a distanza

Uno studio statunitense conferma che l’aborto farmacologico tramite la telemedicina è sicuro ed efficace. Gli autori hanno esaminato più di seimila cartelle elettroniche di donne che si sono rivolte a tre cliniche virtuali per chiedere la pillola abortiva. Il 97,7 per cento delle interruzioni di gravidanza si è concluso senza successivi interventi, il 98,8 per cento senza eventi avversi gravi, scrive Nature Medicine. Le visite mediche si sono svolte da remoto con videochiamate oppure scambio di sms. Le donne, incinte da meno di dieci settimane, hanno ricevuto per posta il mifepristone, che blocca il progesterone (l’ormone della gravidanza), e il misoprostolo, che provoca le contrazioni uterine. Dopo l’assunzione sono state contattate per un follow up clinico. Questo sistema facilita l’accesso all’interruzione di gravidanza, che negli Stati Uniti è limitato dalle iniziative dei movimenti antiabortisti.

Il fumo cambia la risposta

Secondo uno studio pubblicato su Nature il fumo influisce sulla risposta immunitaria in modo simile ad altri fattori, per esempio l’età. Gli autori volevano capire perché la risposta immunitaria varia così tanto tra gli individui. Hanno quindi coinvolto nel programma Milieu Intérieur mille volontari sani, uomini e donne della regione francese della Bretagna di età diverse ma con un patrimonio genetico omogeneo. Questo ha permesso di semplificare l’individuazione di eventuali componenti genetiche nella risposta immunitaria. I ricercatori hanno studiato come le cellule del sangue rispondono a virus, microrganismi e molecole estranee misurando la produzione di citochine, proteine coinvolte nella risposta infiammatoria. Fumare e aver fumato in passato influiva su questo dato, come altri fattori, per esempio l’indice di massa corporea. Secondo i ricercatori il fumo potrebbe modificare a lungo termine l’attivazione di alcuni geni, probabilmente attraverso la metilazione del dna, cioè una modifica chimica. Lo studio dovrebbe essere ripetuto su un campione di persone più eterogeneo. ◆

Riforestazione dannosa

Con l’African forest landscape restoration initiative (Afr100) 34 paesi africani si sono impegnati a ripristinare 133,6 milioni di ettari di foresta entro il 2030. Uno studio pubblicato su Science però ha rilevato che 70 milioni di ettari di aree designate sono occupati da praterie e savane, avvertendo che piantarvi alberi potrebbe danneggiare l’ecosistema. Afr100 chiarisce che i progetti non dovrebbero riguardare le praterie.

La radiografia del cosmo

© MPE, J. Sanders für das eROSITA-Konsortium

La mappa a raggi x dell’universo più dettagliata mai realizzata (nell’immagine in due possibili rappresentazioni) conferma il modello standard della cosmologia. Il telescopio spaziale eRosita ha catalogato circa 900mila fonti di raggi x, tra cui buchi neri e cluster di galassie. Studiando la massa di questi ultimi, i ricercatori dell’Istituto Max Planck per la fisica extraterrestre hanno misurato l’evoluzione dell’universo, ottenendo risultati in linea con le previsioni teoriche. Il progetto eRosita, frutto di una collaborazione tra Germania e Russia, è stato sospeso nel 2022 a causa dell’invasione dell’Ucraina.

Il muro sommerso

Un muro lungo quasi un chilometro è stato trovato nel mar Baltico al largo della costa tedesca, a 21 metri di profondità. Secondo uno studio pubblicato su Pnas la struttura risale a undicimila anni fa, quando l’area si trovava al di sopra del livello del mare prima di essere sommersa alla fine dell’ultima era glaciale. Probabilmente serviva per indirizzare le renne e facilitarne la caccia. È possibile che in Europa siano esistite altre strutture simili e che siano state distrutte dalle attività umane.

Wei Xin, CC BY-SA

Biologia L’aroma del tè dipende in parte dalla varietà della pianta e in parte dai microrganismi presenti nel suolo, afferma uno studio pubblicato su Current Biology. Dalla comunità microbica naturale che vive sulle radici delle piante con aroma migliore è stata ricreata una comunità sintetica, che applicata sulle radici di piante del tè comuni (nella foto) migliora la qualità del prodotto.

Salute Un esame del sangue potrebbe aiutare a valutare il rischio di sviluppare la demenza in assenza di sintomi. Una ricerca pubblicata su Nature Aging ha preso in esame circa 1.500 proteine del sangue in più di 50mila persone. Quattro proteine sembrano essere legate allo sviluppo della demenza. I risultati dello studio dovranno essere confermati prima che l’esame possa essere usato per la diagnosi precoce.

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1551 - 23 febbraio 2024
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