In Senegal si avvicinano le elezioni presidenziali del 24 marzo, inizialmente previste il 25 febbraio. Il giornale Le Soleil apre con le “proposte-propositi” dei candidati in questa campagna elettorale che è cominciata più tardi del solito, proprio a causa delle decisioni contrastanti del parlamento e del consiglio costituzionale sulla data della convocazione alle urne dei sette milioni di elettori ed elettrici senegalesi. I candidati sono diciannove ma lo scontro principale sarà tra l’oppositore Bassirou Diomaye Faye, 44 anni, del partito Patrioti africani del Senegal per il lavoro, l’etica e la fratellanza (Pastef), e l’ex premier Amadou Ba, 62 anni, in rappresentanza della coalizione governativa Benno bokk yakaar (Bby). Per il magazine Jeune Afrique è uno “scontro per procura” tra due ingombranti figure che i favoriti hanno alle spalle: il primo si è presentato in sostituzione di Ousmane Sonko, un politico molto popolare tra i giovani che fino a poco tempo fa era in prigione; il secondo è sostenuto dal presidente Macky Sall, che nel 2023 ha rinunciato a candidarsi a un terzo mandato. ◆
Le battute finali
Non si torna indietro
Il parlamento gambiano, chiamato a decidere se abrogare una legge del 2015 che vieta le mutilazioni genitali femminili, ha preferito rinviare il testo a una commissione di esame il 18 marzo. Lo stesso giorno si è svolta una protesta davanti al parlamento ( nella foto ). Nel paese a maggioranza musulmana, la proposta di riforma è stata presentata in nome del rispetto di “ogni cultura e religione”. Tuttavia, fa notare il sito Wakat Séra, non è tollerabile tornare al passato e “condannare bambine innocenti a una vita mutilata”.
Cambio di alleanze
La giunta militare al governo a Niamey, in Niger, ha annunciato il 16 marzo di aver messo fine all’accordo militare che permetteva agli Stati Uniti di gestire una base per i droni ad Agadez (costata 110 milioni di dollari), da cui lanciavano operazioni contro i gruppi armati jihadisti in tutto il Sahel. “Il probabile ritiro delle truppe statunitensi aprirà la porta a quelle russe, che stanno arrivando in tutta la regione”, scrive il quotidiano burkinabé Le Pays. “Mosca ha conquistato la fiducia dei leader di Mali e Burkina Faso, che dovevano colmare il vuoto lasciato dalla Francia”.
La decisione di Baghdad
Il 14 marzo, durante la visita di una delegazione turca di alto livello, l’Iraq ha ufficialmente messo fuorilegge il Partito dei lavoratori del Kurdistan (Pkk), un gruppo d’indipendentisti curdi attivo nel nord del Kurdistan iracheno e considerato un’organizzazione terroristica da Turchia, Unione europea e Stati Uniti. Secondo L’Orient-Le Jour, la decisione di Baghdad riflette un miglioramento nelle relazioni con la Turchia, che chiedeva da tempo un provvedimento simile. Al Monitor aggiunge che è anche un segnale della volontà irachena di “far sentire la sua voce sulla presenza militare e sulle operazioni turche nel nord dell’Iraq, garantendo ad Ankara una copertura politica negli attacchi contro il Pkk”. La Turchia conduce regolarmente incursioni aeree nella regione montuosa semiautonoma dell’Iraq, dove ha stabilito degli avamposti militari per impedire ai militanti curdi di oltrepassare la frontiera turca. Un altro obiettivo di Baghdad è controbilanciare l’influenza dell’Iran e garantire la sicurezza di una rete di strade e ferrovie progettata per unire il golfo Persico alla Turchia passando attraverso l’Iraq, conclude il sito panarabo.
Guasto in fondo al mare
Dal 14 marzo tredici paesi dell’Africa occidentale, dalla Liberia al Burkina Faso, hanno avuto gravi difficoltà nei collegamenti internet a causa del danneggiamento di quattro cavi in fibra ottica sottomarini, riporta il sito The Cable. Il guasto è stato rilevato a cinque chilometri di profondità al largo di Abidjan, in Costa d’Avorio, fatto che farebbe pensare a una rottura dovuta all’attività sismica. Per riparare i cavi ci vorranno fino a cinque settimane.
Rdc Il giornalista Stanis Bukajera Tshiamala (nella foto ) è stato condannato il 18 marzo a sei mesi di carcere, la durata della sua detenzione preventiva. È stato riconosciuto colpevole di “diffusione di notizie false” per un articolo sul coinvolgimento dei servizi segreti nella morte di un oppositore. Secondo Reporters sans frontières, le accuse contro il giornalista sono senza fondamento.
Somalia Tre persone sono rimaste uccise il 14 marzo in un attacco jihadista in un hotel di Mogadiscio. Il giorno prima il governo aveva ottenuto la cancellazione del 99 per cento del debito verso i creditori stranieri.
Sudafrica Dall’inizio di marzo gran parte degli abitanti di Johannesburg e di altre metropoli devono razionare l’acqua. Secondo la società idrica Rand Water il sistema è “sull’orlo del collasso”.
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