Americhe

Crisi tra Ecuador e Messico

L’ambasciata del Messico a Quito, 5 aprile 2024 (David Bustillos, Ap/Lapresse)

La sera del 5 aprile la polizia ecuadoriana ha fatto irruzione nell’ambasciata messicana a Quito e ha prelevato con la forza l’ex vicepresidente ecuadoriano Jorge Glas, che viveva nella sede diplomatica del Messico dal dicembre 2023 e poche ore prima dell’arresto aveva chiesto e ottenuto asilo politico. Il sito ecuadoriano indipendente Gk scrive che “dopo il raid il governo messicano ha annunciato la rottura delle relazioni diplomatiche tra i due paesi e il ricorso alla Corte internazionale di giustizia, il principale tribunale delle Nazioni Unite. Glas era stato vicepresidente dell’Ecuador da maggio del 2013 a gennaio del 2018, durante il governo dell’ex leader socialista Rafael Correa. Poi aveva passato cinque anni in carcere, fino al novembre 2022, in seguito a una condanna per corruzione. Ma dalla fine del 2023 è nuovamente indagato, questa volta per appropriazione indebita di fondi pubblici. Glas si dichiara un ‘perseguitato politico’”. Il 9 aprile è stato portato in ospedale e il suo avvocato ha detto che “è in pericolo”. Le relazioni bilaterali erano già tese prima che la polizia ecuadoriana entrasse con la forza nell’ambasciata del Messico. Il 3 aprile il presidente di centrosinistra Andrés Manuel López Obrador aveva detto che la vittoria di Daniel Noboa in Ecuador alle elezioni dell’ottobre 2023 era stata possibile solo perché il candidato Fernando Villavicencio era stato ucciso alla vigilia del voto. Secondo il quotidiano messicano La Jornada, “l’assalto dell’ambasciata a Quito, ordinato dal presidente Noboa, è una violazione inammissibile della convenzione di Vienna sulle relazioni diplomatiche del 1961. L’inviolabilità delle sedi diplomatiche è il più alto principio di ogni relazione internazionale. Neanche il generale cileno Augusto Pinochet o la giunta militare argentina osarono invadere l’ambasciata messicana quando diede rifugio a centinaia di persone in fuga dal terrorismo di stato”. ◆

Nuovo piano per i debiti

Il presidente statunitense Joe Biden ha presentato un nuovo piano per ridurre il debito studentesco, che secondo le stime ammonta a circa 1.700 miliardi di dollari. La proposta tra le altre cose prevede di cancellare gli interessi sui prestiti fino a ventimila dollari, e secondo la Casa Bianca dovrebbe aiutare fino a trenta milioni di statunitensi. “Un precedente piano di Biden, che avrebbe cancellato 430 miliardi di dollari di debiti in prestiti studenteschi, è stato bocciato dalla corte suprema”, scrive il Los Angeles Times.

A corto di repellenti

Luis Robayo, Afp/Getty

In Argentina mancano i repellenti contro le zanzare e i pochi che si trovano hanno prezzi esorbitanti. Il 6 aprile il ministro della salute Mario Russo ha reso noto che dall’inizio del 2024 nel paese ci sono già stati 163.419 casi di dengue, una malattia tropicale causata da un virus che si trasmette agli esseri umani attraverso la puntura di zanzare infette, soprattutto della specie Aedes aegypti (nella foto) . “Russo ha aggiunto che le aziende produttrici di repellenti per le zanzare stanno lavorando alla massima capacità e che il problema dovrebbe risolversi presto”, scrive elDiarioAr.

Protesta poco ortodossa

“Nello stato di New York le donne di alcune comunità ebraiche ortodosse stanno manifestando da settimane perché gli sia garantito il diritto a divorziare dai mariti”, scrive il quotidiano israeliano Haaretz. In base alla legge ebraica, il divorzio non è definitivo finché l’uomo non consegna alla donna un get , un documento in cui dichiara che non è più legata a lui. La lettera deve inoltre essere approvata da tre rabbini. Le donne possono chiedere e ottenere il divorzio in sede civile, ma senza il divorzio religioso non sono considerate libere e vengono ostracizzate dalla comunità. Succede che uomini violenti usino i get per ottenere denaro e la custodia dei figli, o li neghino per costringere alla castità e al celibato l’ex partner.

NurPhoto/Getty

Brasile Il 7 aprile il giudice del tribunale supremo federale Alexandre de Moraes ha annunciato l’apertura di un’inchiesta su Elon Musk ( nella foto ), proprietario del social network X (ex Twitter), per averne fatto un uso illecito. Musk aveva più volte criticato De Moraes su X, affermando che avrebbe presentato ricorso contro le sue decisioni, in modo da eliminare “restrizioni ingiustificate”. Negli ultimi anni il giudice ha più volte ordinato il blocco di account su X perché diffondevano notizie false. Molti di questi sostengono l’ex presidente Jair Bolsonaro.

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1558 - 12 aprile 2024
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