Perché alcune società sono più resilienti di altre? Gli archeologi dell’università di Bournemouth, nel Regno Unito hanno cercato la risposta nei reperti archeologici di 16 popolazioni di tutto il mondo che coprono un periodo di trentamila anni. Con modelli statistici hanno ricostruito l’impatto di guerre, carestie e cambiamenti climatici. Ne è emerso che molte recessioni coincisero con eventi climatici estremi. Inoltre, alcune società hanno subìto crisi lunghe e profonde, mentre altre hanno recuperato più rapidamente. Per esempio, circa 8.200 anni fa il vicino oriente ebbe un collasso demografico da cui non si riprese per più di duemila anni. Le società agricole e pastorali sembrano essere le più vulnerabili ma allo stesso tempo le più resilienti. In generale, spiegano i ricercatori su Nature, le popolazioni che hanno attraversato più crisi dimostrano una maggiore capacità di recupero, suggerendo che l’esperienza le aiuta a reagire meglio alle avversità.
Più forti dopo ogni crisi
Che fare contro l’aviaria
“Troppo poco e troppo tardi”: secondo Science, è così che molti ricercatori giudicano le misure adottate dal dipartimento dell’agricoltura statunitense per contrastare la diffusione dell’influenza aviaria H5n1 negli allevamenti di bovini. I limiti al trasporto di animali rischiano di essere inutili dato che il virus è già stato individuato in almeno nove stati, e i controlli sembrano ancora insufficienti. Il virus, del ceppo 2.3.4.4b, circola da mesi negli uccelli e nei mammiferi selvatici, e potrebbe aver cominciato a diffondersi negli Stati Uniti nell’autunno 2023. La sua presenza negli allevamenti di bovini mette a rischio la produzione di latte. La pastorizzazione può eliminare il virus e garantire la sicurezza, mentre le persone che consumano latte crudo potrebbero essere a rischio. La diffusione dell’influenza aviaria ha richiamato l’attenzione delle autorità sanitarie perché si teme che il virus possa essere trasmesso anche ai maiali, nei quali potrebbe subire nuove mutazioni e diventare pericoloso anche per gli esseri umani. ◆
L’esercizio cambia tutto
È noto che l’esercizio fisico regolare migliora la salute e previene le malattie, ma come questo avvenga non è del tutto chiaro. Una ricerca pubblicata su Nature ha esaminato i cambiamenti indotti nei ratti da otto settimane di allenamento di resistenza. Gli animali sono stati sottoposti ad analisi biomolecolari, che hanno mostrato vari cambiamenti, anche di tipo immunitario e metabolico.
La pomata dell’orango
In una foresta dell’Indonesia è stato osservato un orango di Sumatra (Pongo abelii, a sinistra) medicarsi una ferita sotto l’occhio con una specie di liana (Fibraurea tinctoria) nota per le sue proprietà curative. L’orango ha masticato le foglie per ottenenere una poltiglia che ha applicato sulla lesione, scrive Nature Scientific Report. Nel giro di poche settimane la ferita è guarita (a destra), lasciando una piccola cicatrice. Questo comportamento sembra suggerire che la capacità di riconoscere e usare sostanze con proprietà mediche si sia evoluta in un antenato comune alle grandi scimmie e agli umani.
Novità contro le allergie
Contro le allergie sono allo studio nuovi trattamenti, scrive New Scientist. Finora i tentativi di individuare una soluzione efficace per tutti non hanno dato risultati. Per questo motivo negli ultimi anni sono state sviluppate terapie alternative che agiscono sulle immunoglobine E (Ige), proteine coinvolte nella risposta immunitaria. Un metodo prevede di bloccare le Ige, un altro di intervenire sul loro meccanismo di azione.
Pedagogia In un articolo su Science un gruppo di ricercatori auspica più ricerche sull’efficacia della scuola dell’infanzia (nella foto una scuola a Wenxian, in Cina) nel favorire il benessere dei bambini. In generale si pensa che abbia effetti positivi, anche se gli studi in materia non sono definitivi. Non è facile condurre ricerche sul tema, ma più risultati aiuterebbero a stabilire quali programmi educativi siano davvero efficaci.
Statistica Un esperimento condotto nei villaggi rurali dell’Honduras ha permesso ai ricercatori di comunicare in modo efficace con gruppi isolati di persone, scrive Science. Ad alcuni individui scelti a caso è stato chiesto di indicare gli amici più in grado di diffondere informazioni sanitarie. Questo metodo ha permesso di individuare gli influencer più facilmente rispetto alla mappatura di tutte le relazioni tra gli individui, che richiede molto tempo.
Articolo precedente
Articolo successivo
Inserisci email e password per entrare nella tua area riservata.
Non hai un account su Internazionale?
Registrati