Da qualche anno gli alimenti ultraprocessati sono oggetto di un acceso dibattito a causa dei loro potenziali rischi per la salute. Una nuova ricerca che ha monitorato la salute di 110mila statunitensi per 34 anni ha evidenziato un modesto aumento del rischio di morte prematura associato a un consumo elevato di questi prodotti, in particolare di cibi pronti a base di carne e pesce. La correlazione però variava a seconda della presenza di certi ingredienti, e non era più evidente dopo aver preso in considerazione la qualità complessiva della dieta, che ha quindi un’influenza maggiore sulla salute a lungo termine. Questo studio, precisano gli autori sul British Medical Journal, non dimostra una relazione di causa ed effetto ma può dare indicazioni per limitare il consumo di alcuni tipi di prodotti lavorati.
I rischi dei cibi ultraprocessati
Immuni all’invecchiamento
La manipolazione del sistema immunitario potrebbe aiutare a rallentare l’invecchiamento, scrive Nature. Un esempio sono gli esperimenti di Carolina Florian sui topi. In un test alcuni animali anziani sono stati trattati con un farmaco che modifica l’organizzazione delle proteine, agendo sulle cellule staminali del sangue da cui derivano quelle del sistema immunitario. Alcune settimane dopo aver ricevuto il farmaco, i topi si muovevano più agilmente e la loro pelliccia aveva un aspetto migliore. “Altri scienziati hanno usato metodi diversi per giungere alla stessa conclusione: il ringiovanimento del sistema immunitario ringiovanisce molti organi del corpo, almeno nei topi”, scrive Nature. È molto difficile tradurre queste ricerche in trattamenti per gli esseri umani, anche perché il sistema immunitario è complesso e le interferenze con il suo funzionamento potrebbero comportare rischi per la salute. Al momento si punta ad aumentare l’efficienza dei vaccini nelle persone anziane, nelle quali la risposta immunitaria è più debole. “Non aspettatevi un elisir di giovinezza a breve”, dice Florian. ◆
Fattori ambientali
La perdita di biodiversità è il principale fattore di rischio di malattie infettive, più del cambiamento climatico, dell’inquinamento chimico e dell’introduzione di specie non autoctone. La perdita di habitat nei centri urbani, invece, è associata a una riduzione dei focolai. Lo conclude una meta-analisi pubblicata su Nature, che ha raccolto i dati di un migliaio di pubblicazioni scientifiche sulle interazioni ospite-parassita e sulle risposte delle malattie ai diversi fattori del cambiamento ambientale.
I saluti degli elefanti
Secondo uno studio pubblicato su Communications Biology, gli elefanti africani (nella foto) si salutano sventolando le orecchie e producendo una sorta di brontolio. A comunicare in questo modo sono soprattutto le femmine, che hanno legami sociali più profondi. Gli animali tendono a usare segnali visivi quando l’altro esemplare li sta guardando, altrimenti usano stimoli tattili come il contatto con la proboscide. Gli elefanti studiati vivono allo stato semiselvatico nella riserva Jafuta, in Zimbabwe.
Più tutele per i volontari
Una nuova carta globale di princìpi etici potrebbe aiutare a proteggere chi partecipa alle sperimentazioni cliniche, scrive Science. Secondo la rivista statunitense i volontari sono poco tutelati: di solito sono persone povere che si prestano agli studi sulla sicurezza dei farmaci per motivi economici, senza considerare le possibili conseguenze per la salute. Un’indagine ha rilevato che circa la metà degli studi si svolge negli Stati Uniti, il 20 per cento in Europa e il 15 per cento in Asia.
Astronomia Il telescopio spaziale James Webb potrebbe aver individuato i segni di un’atmosfera sull’esopianeta roccioso 55 Cancri (nell’immagine). Poiché orbita molto vicino a una stella, si pensa che il pianeta sia molto caldo. La sua superficie dovrebbe essere composta da un oceano di magma che rilascia gas, alimentando continuamente l’atmosfera. Lo studio è stato pubblicato su Nature.
Salute Un cambiamento nelle campagne di vaccinazione contro la poliomielite in Africa ha portato a un aumento dei casi. A partire dal 2016 è stata usata una differente formulazione del vaccino. Negli anni successivi i casi della malattia sono aumentati di circa dieci volte e più di 3.300 bambini sono rimasti paralizzati, riferisce Science citando una bozza del rapporto della Global polio eradication initiative.
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