Passaggio di consegne

Claudia Sheinbaum a Città del Messico, 1 ottobre 2024 (Fernando Llano, Ap/Lapresse)

“Il 1 ottobre il Messico ha vissuto un giornata storica e questa volta l’aggettivo non è esagerato”, scrive El País commentando l’insediamento alla guida del paese di Claudia Sheinbaum, ex sindaca di Città del Messico eletta presidente a giugno con quasi il 60 per cento dei voti. “È la prima volta in duecento anni di repubblica che una donna arriva alla presidenza, dopo 64 uomini che l’hanno preceduta”. Sheinbaum, dello stesso partito di sinistra del leader uscente López Obrador, ha promesso continuità con il governo precedente ribadendo l’impegno a favore delle donne, della scienza e dell’ambiente. ◆

Si litiga per São Paulo

Il 6 ottobre in Brasile si vota per eleggere più di 5.550 sindaci e “le elezioni per la guida di São Paulo, la metropoli più grande dell’America Latina, sono state definite le più violente e conflittuali della sua storia”, scrive il Guardian. Due dibattiti tv sono finiti con il ricovero dei partecipanti in ospedale. Secondo alcuni commentatori, ad alimentare la violenza è soprattutto il candidato di destra Pablo Marçal, un influencer milionario che spinge gli avversari a scontri verbali e fisici sperando che diventino virali.

Una relazione complicata

“È morto da prigioniero politico Humberto Ortega, ex guerrigliero sandinista e fratello del presidente del Nicaragua”, scrive Confidencial. Per anni i due avevano formato una squadra potente alla guida del paese, ma dal 19 maggio l’ex generale Humberto Ortega, 77 anni, era agli arresti domiciliari per un’intervista concessa al sito argentino Infobae in cui aveva criticato la dittatura del fratello Daniel, affermando che non aveva nessun successore, nenche all’interno della sua stessa famiglia, e che bisognava convocare delle elezioni libere con la presenza di osservatori internazionali.

Innocenti messi a morte

“La notte del 24 settembre il Missouri ha eseguito la condanna a morte di Marcellus Williams, un uomo che forse non era colpevole del crimine per cui era stato condannato”, scrive la giornalista Elizabeth Bruenig sull’Atlantic. Nessuna prova concreta collegava Williams all’omicidio di Felicia Gayle, avvenuto nel 1998 nella sua casa nel Missouri. Inoltre il processo a Williams è stato caratterizzato da una difesa scadente e da una giuria composta da undici giurati bianchi e uno solo nero (Gayle era una donna bianca, Williams era nero). L’esecuzione di Williams era già stata programmata e bloccata due volte a causa di dubbi sulla sua colpevolezza. Secondo Wesley Bell, il procuratore del distretto in cui Williams è stato condannato, che aveva presentato una mozione per annullare la sua messa a morte e commutare la pena in ergastolo, “se c’è anche solo un dubbio sulla colpevolezza, la pena di morte non dovrebbe mai essere un’opzione”. Proprio la probabilità di eseguire la condanna a morte di persone innocenti ha spinto vari stati ad abolire la pena capitale, come l’Illinois nel 2011 e il Maryland nel 2013. “Forse”, conclude Bruenig, “chi difende questa pena sapendo che possono morire persone innocenti si illude che un governo in grado di distruggere delle vite umane sia abbastanza forte da proteggere i cittadini”.

Incriminato Eric Adams

Brendan McDermid, Reuters/Contrasto

“ Eric Adams ( nella foto ), un capitano della polizia in pensione che nel 2021 è stato eletto sindaco di New York con la promessa di ridurre la criminalità, è stato incriminato il 26 settembre in un’indagine federale”, scrive il New York Times. Adams è accusato di corruzione, cospirazione e frode, e di aver sollecitato donazioni dal governo turco (i finanziamenti dall’estero sono illegali negli Stati Uniti). Adams, 64 anni, si è dichiarato innocente e il 27 settembre ha detto che avrebbe combattuto le accuse “con ogni grammo della mia forza e del mio spirito”. Secondo gli investigatori i reati risalirebbero al 2014, quando Adams era presidente del distretto di Brooklyn. Da allora avrebbe ricevuto benefici da funzionari turchi e viaggi di lusso.

Stati Uniti Il 24 settembre una donna, Thalia Graves, ha accusato il rapper statunitense Sean Combs, in arte Diddy, di averla stuprata e drogata nel 2001 in uno studio di registrazione a Manhattan, a New York, e poi di aver diffuso il video delle violenze. La settimana prima Combs, 54 anni, era stato arrestato con l’accusa di tratta di persone e di essere a capo di un’organizzazione criminale che per anni ha coperto le sue violenze. Nel 2023 sei donne lo avevano accusato di abusi sessuali e tre di aver avuto una condotta sessuale impropria.

Altro da questo numero
1583 - 4 ottobre 2024
Abbonati a Internazionale per leggere l’articolo.
Gli abbonati hanno accesso a tutti gli articoli, i video e i reportage pubblicati sul sito.
Sostieni Internazionale
Vogliamo garantire un’informazione di qualità anche online. Con il tuo contributo potremo tenere il sito di Internazionale libero e accessibile a tutti.