Il sequenziamento genomico del virus dell’mpox, precedentemente noto come vaiolo delle scimmie, ha permesso di identificare due nuovi ceppi capaci di diffondersi tra gli esseri umani attraverso i rapporti sessuali. I dati preliminari, pubblicati sulla piattaforma Virological e non ancora sottoposti a peer review , suggeriscono che queste varianti (clado Ia e clado Ib) abbiano contribuito al focolaio che alla fine del 2023 si è diffuso nell’est della Repubblica Democratica del Congo, colpendo soprattutto i lavoratori del sesso. La circolazione dei due cladi nella capitale Kinshasa aumenta la possibilità di diffusione in altri paesi. Nel 2024 la Repubblica Democratica del Congo ha registrato quasi 36mila casi sospetti e oltre mille morti.
L’evoluzione dell’mpox
Il girino più antico
Il più antico fossile di girino ( nella foto ) risale a 161 milioni di anni fa. Lungo sedici centimetri, appartiene alla specie Notobatrachus degiustoi , un anfibio gigante del Giurassico, ed è stato trovato nella Patagonia argentina, nella provincia di Santa Cruz. Questa scoperta, spiegano i suoi autori su Nature, ha un grande valore perché è la prima testimonianza fossile della metamorfosi degli anuri dalla fase larvale a quella adulta, in cui avvengono cambiamenti morfologici e fisiologici importanti.
Alcolisti non umani
Oltre agli esseri umani, molti animali consumano alcol. Un gruppo di ricercatori ha constatato che in quasi tutti gli ecosistemi sono presenti alimenti alcolici. Molti animali ne approfittano, anche se non tutti hanno meccanismi di protezione adeguati. L’alcol infatti può essere tossico, a seconda della dose e delle caratteristiche dell’organismo. Secondo i ricercatori l’alcol è diventato comune in natura nel cretaceo, circa cento milioni di anni fa, quando le piante si sono evolute per produrre frutta con un contenuto di zucchero sufficiente da consentire il processo di fermentazione. Gli animali si sono adattati per sfruttare questa risorsa. Ci sono molte testimonianze di animali ubriachi, dagli elefanti ai babbuini, ma questi casi non sono stati studiati in modo accurato. Ci sono anche varie prove della resistenza di alcuni animali agli effetti dell’alcol. Non è ancora chiaro se gli animali consumino intenzionalmente gli alimenti alcolici. ◆
Archeologia L’analisi di una mappatura realizzata con il lidar (un tipo di laser) nel 2013 ha rivelato i resti di una città Maya sconosciuta ( nell’immagine ) nelle foreste del sudest del Messico. Secondo lo studio pubblicato su Antiquity l’insediamento, chiamato Valeriana, potrebbe essere uno dei più grandi della civiltà Maya, con una popolazione compresa tra le 30mila e le 50mila persone all’apice del suo sviluppo intorno all’800 dopo Cristo.
Articolo precedente
Articolo successivo
Inserisci email e password per entrare nella tua area riservata.
Non hai un account su Internazionale?
Registrati