Gioia, orgoglio, confusione, incertezza e paura. Questo provano gli abitanti della Striscia di Gaza dopo l’uccisione del leader di Hamas Yahya Sinwar. Emozioni contrastanti che riflettono il disaccordo sul giudizio riguardo Sinwar. Mentre alcuni lo rispettano e lo considerano un eroe, altri lo disprezzano e sono sollevati per la sua morte.

“Subito dopo l’annuncio della morte di Sinwar, ho pregato che fosse vero”, ha detto Salma (uno pseudonimo, come gli altri nomi nell’articolo). “Siamo stanchi di lui e di tutto quello che ha fatto. Ha portato rovina e distruzione su Gaza”. Salma, 51 anni, è stata sfollata tre volte durante la guerra prima di trasferirsi con la famiglia in Egitto. “Gli affiliati di Hamas controllavano tutto e nella Striscia aiutavano solo chi li sosteneva. Chi non appoggiava la resistenza non riceveva un centesimo né un lavoro”, ha spiegato.

Ayman, 37 anni, ha lasciato la Striscia tre anni fa e ora vive in Europa. Ha provato soddisfazione quando ha saputo della morte di Sinwar: “Io e la mia famiglia lo ricorderemo come un uomo che ha deciso di sacrificare noi e le nostre vite per liberare la Palestina. La resistenza era la priorità e questa è una strada per la morte”. I genitori e il fratello di Ayman sono rimasti a Gaza e sono stati felici di sapere che Sinwar era stato ucciso: “Molti a Gaza collegano la sua morte alla fine della guerra. Per loro, questo è un nuovo capitolo e sperano di poter tornare presto alle loro vite”.

A differenza delle manifestazioni di gioia tra i libanesi e i siriani dopo l’uccisione del leader di Hezbollah Hassan Nasrallah, gli abitanti di Gaza si mostrano cauti. “Bisogna ricordare che Hamas e Sinwar erano legittimati nella Striscia e avevano molti sostenitori”, ha detto Iyad, uno studente di 26 anni di Gaza. “Esprimere critiche o dubbi significava essere presi di mira. Gli agenti di Hamas sono andati a casa di persone che hanno scritto post contro la guerra”. Iyad non sa cosa aspettarsi: “È davvero la fine? Le persone continueranno a sostenere Hamas e la resistenza o si schiereranno a favore della pace con Israele?”.

“C’è confusione, incertezza”, concorda Fidaa, 42 anni e madre di tre figli che vive in una tenda a Deir al Balah, nel centro della Striscia. “Sono sicura che a Gaza ci sono persone come me, stanche di quello che Hamas ci ha venduto per anni e sollevate perché Sinwar non c’è più. Già circolano barzellette su di lui”.

Fino alla fine

Negli ambienti di Hamas, invece, la morte di Sinwar è descritta come “un atto di eroismo e di orgoglio”. Hassan, 46 anni, sfollato da Khan Yunis a Rafah e poi fuggito in Egitto, ha spiegato che le registrazioni degli ultimi momenti del leader di Hamas hanno contribuito a questa percezione: “Israele sosteneva che Sinwar si nascondesse nei tunnel e avesse paura di morire, e gli abitanti di Gaza hanno creduto a questa versione. Ma i video mostrano che ha combattuto contro i soldati israeliani fino alla fine. Questo lo rende un eroe”.

Anche secondo Mohammed, trentunenne di Gaza, le foto degli ultimi istanti di Sinwar pubblicate in Israele hanno suscitato ammirazione tra i suoi sostenitori: “Sinwar è morto durante uno scontro, smentendo tutte le affermazioni sul fatto che fosse un codardo e che si nascondesse. Questa è resistenza”. La questione che resta aperta, conclude Hassan, è il destino di Gaza e dei suoi abitanti: “Seguiranno le orme di Sinwar? O dalle rovine uscirà un leader capace di ricostruire Gaza alla luce del sole, per i residenti, e non nei tunnel per la resistenza?”. ◆ dl

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Questo articolo è uscito sul numero 1586 di Internazionale, a pagina 16. Compra questo numero | Abbonati