A breve la Commissione europea chiuderà l’indagine avviata a settembre sui sussidi che la Cina garantisce al settore delle auto. I più preoccupati del risultato sono proprio i grandi produttori europei, che l’indagine vorrebbe proteggere. L’amministratore delegato della Mercedes-Benz, Ola Källenius, ha chiesto addirittura di ridurre i dazi europei sulle auto cinesi (che sono al 10 per cento), perché l’indagine promossa dalla presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, rischia di danneggiare il settore invece di tutelarlo.
Nel 2023 la Germania ha importato auto per 146 miliardi di euro, ma ne ha esportate per 271,6 miliardi. Il primo mercato estero per i produttori tedeschi – la Mercedes-Benz e la Volkswagen, soprattutto – è la Cina, dove esportano auto per più di 55 miliardi di euro. E producono e vendono ancora di più in loco, perché i dazi cinesi sono più alti di quelli europei (15 per cento).
Una guerra commerciale distruggerebbe il mercato cinese delle auto tedesche, mentre le auto cinesi elettriche sono così economiche che toglierebbero quote di mercato ai produttori europei anche con un rincaro dovuto a tariffe più alte. ◆
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Questo articolo è uscito sul numero 1554 di Internazionale, a pagina 94. Compra questo numero | Abbonati