È terminata la deposizione del presidente della repubblica Giorgio Napolitano che ha testimoniato davanti alla corte d’assise di Palermo, trasferita a Roma, per il processo sulla trattativa tra stato e mafia.
La deposizione è durata tre ore, è cominciata intorno alle 10.40 ed è finita alle 13.40. Erano presenti i giudici della corte d’Assise e gli avvocati delle parti civili e degli imputati.
Secondo quanto dichiarato da un avvocato presente all’interrogatorio, il presidente della repubblica ha risposto a diverse domande delle parti, anche ad alcune domande poste dal legale del boss mafioso Totò Riina.
In alcuni casi Napolitano si è avvalso della facoltà di non rispondere, garantita dalla sua carica di capo di stato. “La parola ‘trattativa’ non è mai stata usata”, ha detto un legale della difesa.
Luca Cianferoni, legale del boss mafioso Totò Riina, ha detto a Sky uscendo dal Quirinale:
La domanda a cui non ha risposto è quella sul collegamento fra se medesimo e Scalfaro quando fece il discorso ‘non ci sto’, nel quale collegava i servizi segreti alle bombe. Però non è stato un diniego di Napolitano ma della corte, che non ha ammesso la domanda.
Ansa, Askanews
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