Un tribunale speciale in Bangladesh ha condannato a morte Motiur Rahman Nizami, leader del partito islamico Jamaat-e-Islami. L’uomo è accusato di genocidio, omicidio, tortura e stupro.

Nizami, 71 anni, nel 1971 ha guidato la milizia al Badr, un corpo ausiliario che insieme all’esercito pachistano ha eliminato in maniera sistematica gli attivisti per l’indipendenza del Bangladesh durante la guerra contro il Pakistan.

Non ci sono cifre ufficiali sulle vittime del massacro: le stime variano dai trecentomila ai tre milioni di morti. Bbc, Al Jazeera

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