Il sostituto procuratore della cassazione Francesco Iacoviello ha chiesto di dichiarare prescritto il processo Eternit e di conseguenza di annullare la condanna a 18 anni di carcere per l’unico imputato, l’industriale svizzero Stephan Schmidheiny.
- Eternit è il nome commerciale del fibrocemento, una mistura di cemento e amianto a presa lenta ed elevata resistenza. Brevettato nel 1901, è stato largamente usato per la realizzazione di tegole, lastre destinate all’edilizia e tubi per acquedotti.
- Negli anni sessanta numerose ricerche dimostrano che la polvere di amianto provoca asbestosi e una grave forma di cancro, il mesotelioma pleurico.
- In Italia la commercializzazione di Eternit continua fino al 1994.
- Nel 2009 , dopo cinque anni d’indagine, comincia il processo contro Stephan Schmidheiny, ex presidente del consiglio di amministrazione di Eternit, e contro Louis De Cartier de Marchienne, direttore dell’azienda negli anni sessanta (De Cartier è morto nel 2013 a 92 anni). Sono ritenuti responsabili delle morti per mesotelioma avvenute tra i dipendenti delle fabbriche Eternit a contatto con l’amianto.
- Il 13 febbraio 2012 il tribunale di Torino condanna in primo grado De Cartier e Schmidheiny a 16 anni di reclusione per “disastro ambientale doloso permanente” e per “omissione volontaria di cautele antinfortunistiche”, per la morte di migliaia di persone uccise dall’amianto respirato in quattro fabbriche Eternit: Casale Monferrato e Cavagnolo in Piemonte, Rubiera in Emilia e Bagnoli in Campania.
- Il 3 giugno 2013 la corte d’appello di Torino conferma la condanna e aumenta la pena a 18 anni.
- La cassazione deciderà probabilmente la prossima settimana se accettare la richiesta di prescrizione fatta dalla procura.
La Stampa, Il Monferrato
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