Secondo l’istituto di medicina legale palestinese che ha effettuato l’autopsia, la morte del ministro Ziad Abu Ein è dovuta ai colpi ricevuti durante l’aggressione dei soldati israeliani e all’inalazione di gas lacrimogeno. Per Israele la vittima, già malata di cuore, ha avuto un infarto.
La diagnosi di attacco cardiaco è stata confermata dal medico legale israeliano e dai medici giordani che sono stati autorizzati a partecipare all’autopsia. I medici hanno trovato indicazioni di un’emorragia sotto l’aorta, che di solito si verifica in condizioni di stress nei pazienti già a rischio. Sono anche state trovate tracce di tentativi di rianimazione. “Nessuno dovrebbe morire durante una protesta”, ha dichiarato Nimrod Sheferun, un comandante dell’esercito israeliano, “verificheremo quali soldati erano presenti durante l’aggressione, è una nostra responsabilità”.
I funerali del ministro si sono svolti questa mattina a Ramallah. Il presidente palestinese Abu Mazen ha annunciato tre giorni di lutto e bloccato ogni contatto con Israele. Ha’aretz
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