Si è aperto a Boston con la scelta dei diciotto giurati il processo all’unico imputato per l’attentato alla maratona di Boston: Djokhar Tsarnaev, 21 anni, rischia la pena di morte se ci sarà un giudizio unanime della giuria. Se non ci sarà, dovrà intervenire il giudice e potrà condannarlo al massimo all’ergastolo.

Nel Massachusetts la pena capitale è stata abolita negli anni ottanta e l’ultima esecuzione risale al 1947. Tsarnaev, però, è stato incriminato da un tribunale federale e dei trenta capi di imputazione di cui deve rispondere, 17 sono passibili di pena di morte. Secondo un sondaggio del Boston Globe, il 62 per cento degli americani è favorevole a una sentenza capitale per il giovane islamista di origine cecena, mentre il 29 per cento è contrario. La difesa di Tsarnaev è stata assunta da Judy Clark, già avvocata di Ted Kaczynski (Unabomber) e Jared Loughner, l’uomo che ha sparato alla deputata Gabrielle Giffords: a entrambi ha evitato la pena di morte.

Nell’attentato del 15 aprile 2013, sul traguardo della maratona rimasero uccise tre persone e 260 rimasero ferite, molte delle quali furono sottoposte ad amputazioni. Djokhar Tsarnaev deve rispondere anche dell’omicidio di un poliziotto, ucciso durante la fuga insieme al fratello Tamerlan. I primi testimoni saranno probabilmente sentiti in aula in febbraio e il verdetto arriverà per la fine della primavera o l’inizio dell’estate. The Boston Globe

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