Cosa fa la diplomazia per la crisi ucraina
Nell’est dell’Ucraina continuano gli scontri tra i separatisti filorussi e le truppe di Kiev. Oggi a Debaltseve sono stati uccisi nove militari e sette civili ucraini. Ma parallelamente crescono anche gli sforzi della diplomazia occidentale.
La cancelliera tedesca Angela Merkel oggi è a Washington, dove deve incontrare Barack Obama. Il presidente statunitense, criticato negli Stati Uniti per la sua politica troppo prudente nella crisi russo-ucraina, ha ipotizzato di fornire armi a Kiev per sostenere la sua lotta contro i separatisti. La cancelliera preferirebbe evitare l’approccio militare.
Nel fine settimana Merkel e il presidente francese François Hollande hanno avviato un’intensa attività della diplomazia occidentale: il 5 febbraio hanno incontrato a Kiev il presidente ucraino Petro Porošenko, il giorno dopo erano a Mosca per incontrare quello russo Vladimir Putin. Quindi nel fine settimana, durante la conferenza sulla sicurezza internazionale a Monaco di Baviera, hanno discusso la situazione con i leader europei e statunitensi.
Merkel, Hollande, Putin e Porošenko hanno annunciato che l’11 febbraio s’incontreranno a Minsk, in Bielorussia, per provare a raggiungere un nuovo cessate il fuoco.
- Dall’inizio della crisi, nel novembre del 2013, in Ucraina sono morte 5.358 persone.
- Tra le vittime ci sono anche le 298 persone morte il 17 luglio 2014 nell’abbattimento dell’aereo della Malaysia Airlines MH17.
- 5,2 milioni di persone vivono attualmente nella zona di conflitto.
- Almeno 920mila profughi interni hanno dovuto abbandonare le loro case.
- Seicentomila civili ucraini sono fuggiti nei paesi confinanti, soprattutto in Russia.