Alaa Abdel Fattah è un programmatore informatico e un attivista e insieme a sua moglie ha creato la piattaforma di blog Manalaa. Nel 2011 durante i 18 giorni di proteste che hanno portato alla caduta dell’ex presidente Hosni Mubarak, Fattah è diventato una delle voci più autorevoli del movimento di protesta anche all’estero.
Fattah viene da una famiglia di attivisti: la sorella Sanaa è in carcere per avere preso parte a una manifestazione, mentre il padre Ahmed Seif, morto ad agosto del 2014, è stato un attivista per la difesa dei diritti umani, più volte arrestato durante il regime di Hosni Mubarak.
Alaa Abdel Fattah è stato arrestato per la prima volta nel maggio del 2006 durante una protesta pacifica in cui si chiedeva che la magistratura fosse indipendente. Nell’ottobre del 2011 ha trascorso due mesi in carcere con l’accusa di incitamento alla violenza.
Oggi è stato condannato a cinque anni di carcere per aver partecipato e organizzato una manifestazione non autorizzata nel novembre del 2013 all’esterno del consiglio della shura, il parlamento egiziano. Per la stessa accusa era stato condannato in contumacia a quindici anni di carcere a giugno del 2014, ma era stato richiesto di ripetere il processo per l’assenza degli imputati durante il processo. Nell’agosto del 2014 Alaa Abdel Fattah per due mesi ha fatto lo sciopero della fame per protestare contro il suo arresto.
Il blogger è stato condannato insieme ad altri 24 attivisti per aver violato la legge che vieta le proteste, voluta dal governo di transizione che si è insediato dopo il colpo di stato del 3 luglio 2013. La famiglia del blogger ha detto che ricorrerà in cassazione.
Negli undici mesi di transizione, durante i quali l’attuale presidente Abdel Fattah al Sisi è stato l’uomo forte del regime, i sostenitori dell’ex presidente Mohamed Morsi e dei Fratelli musulmani sono stati perseguitati, arrestati e imputati in diversi processi: i simpatizzanti della Fratellanza arrestati sono circa 16mila.
Anche i leader del movimento di protesta che aveva portato alla caduta di Mubarak nel 2011 sono finiti nel mirino delle autorità.
Nell’aprile del 2014 un tribunale ha condannato a tre anni di carcere Ahmed Maher e Mohamed Adel, fondatori del movimento giovanile 6 aprile, e l’attivista Ahmed Douma, con l’accusa di aver partecipato a una manifestazione non autorizzata. Internazionale, Bbc
Le proteste all’interno del tribunale dopo la lettura della sentenza.
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