Un tribunale indiano ha deciso di bloccare la divulgazione del documentario India’s daughter prodotto dalla Bbc e della televisione privata indiana Ndtv, in cui viene intervistato uno dei cinque uomini condannati a morte per lo stupro di gruppo e l’omicidio di una studentessa a New Delhi nel dicembre del 2012.

Una clip del documentario India’s daughter

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Nel video Mukesh Singh, ora in carcere a New Delhi in attesa dell’appello alla corte suprema per evitare la condanna di morte, dice di non avere rimorsi e suggerisce che la vittima non sarebbe morta se non si fosse ribellata agli assalitori e la accusa di non essersi comportata come “una ragazza perbene”. Secondo il tribunale l’intervista potrebbe provocare disordini nel paese.

Il ministro dell’interno Rajnath Singh ha annunciato un’inchiesta per capire chi abbia dato alla regista il permesso di incontrare il condannato. Singh ha criticato il documentario in parlamento, affermando che non dovrebbe essere trasmesso in India.

La regista britannica Leslee Udwin, autrice del film, ha chiesto al primo ministro indiano Narendra Modi di intervenire e rimuovere la censura. La messa in onda del documentario a livello internazionale è prevista per l’8 marzo.

Il ministro degli affari parlamentari Venkaiah Naidu ha dichiarato che si tratta di “una cospirazione internazionale per diffamare l’India” e che dopo aver vietato il film nel paese il governo farà di tutto per fermarne la trasmissione anche all’estero.
The Guardian

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