I resti dell’Airbus 320 vicino a Seyne-les-Alpes, in Francia. (Fabrice Balsamo, Ap/Ansa)

Il Bureau d’enquêtes et d’enalyses (Bea), l’autorità francese responsabile delle inchieste sull’aviazione civile, ha tenuto una conferenza stampa per spiegare a che punto sono le indagini sull’incidente aereo sulle Alpi francesi. Rémi Jouty, il direttore dell’agenzia ha dichiarato che:

  • Gli investigatori sono riusciti a estrarre delle registrazioni audio dalla prima scatola nera dell’Airbus 320 della Germanwings, quella ritrovata ieri.
  • L’aereo si è schiantato contro le montagne ad alta velocità. L’ultimo segnale inviato dal pilota alla cabina di controllo era un messaggio di routine, che confermava la rotta stabilita. Un minuto dopo l’ultima comunicazione, è cominciata la discesa del velivolo.
  • Non ci sono ancora spiegazioni sul perché dell’incidente. “Abbiamo in mano i dati estratti dalla scatola nera, che ci saranno molto utili, ma è troppo presto per trarre delle conclusioni”, ha aggiunto Jouty.
  • L’aereo non può essere esploso in volo. La sua rotta indica che “ha volato fino alla fine” e anche il modo in cui si sono sparsi i resti dell’aereo confermerebbe questa ipotesi.
  • L’inchiesta sull’incidente potrebbe durare settimane, o mesi.
  • Della seconda scatola nera, quella che contiene i dati dei sistemi di bordo, è stato trovato solo l’involucro.
  • Rémi Jouty non ha voluto commentare l’ipotesi su una presunta esplosione di pile al litio dentro la cabina di pilotaggio.

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