Sei persone che erano nascoste nel supermercato kosher, a Porte de Vincennes, nell’est di Parigi, dove il jihadista Amédy Coulibaly ha ucciso quattro persone il 9 gennaio, hanno denunciato alcune emittenti televisive, tra cui BfmTv, per aver trasmesso le immagini in diretta e aver così messo in pericolo altre vite.

Una delle accuse riguarda l’aver dato notizia, durante il sequestro degli ostaggi, che alcuni clienti del negozio kosher si erano rifugiati nella cellula frigorifera.

Il ricorso, presentato il 27 marzo e di cui l’Afp è venuta a conoscenza solo oggi, è rivolto anche contro altri media che “non hanno rispettato le elementari regole della prudenza”, come ha spiegato l’avvocato Patrick Klugman. In questo caso si fa riferimento all’aver raccontato in diretta da una parte gli sviluppi delle operazioni delle forze dell’ordine sul luogo dove Coulibaly teneva sequestrate le persone e dall’altro aver informato dell’assalto contro gli autori dell’attentato alla redazione Charlie Hebdo da parte dei fratelli Kouachi. I clienti dell’avvocato hanno rivelato che Coulibaly seguiva “l’evoluzione delle notizie su diversi canali, tra cui BfmTv”.

“I metodi di lavoro dei media che trasmettono in tempo reale in queste situazioni spingono al crimine”, ha detto Klugman.

In Francia, la messa in pericolo della vita altrui è un reato che prevede fino a un anno di prigione e 15mila euro di multa. Afp

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