Il 17 aprile Hamas ha respinto una proposta israeliana di tregua nella Striscia di Gaza, chiedendo un accordo “completo” per mettere fine alla guerra. Leggi
L’esercito statunitense ha annunciato di aver distrutto un porto petrolifero strategico controllato dai ribelli huthi nello Yemen. Secondo gli huthi, l’attacco ha causato 74 morti e più di centocinquanta feriti. Leggi
Il 17 aprile almeno venticinque persone, tra cui molti bambini, sono morte in una serie di bombardamenti israeliani contro le tende degli sfollati nella Striscia di Gaza, ha annunciato la difesa civile palestinese. Leggi
L’esercito israeliano sta chiudendo la città di Rafah e i suoi dintorni all’interno di una zona cuscinetto lungo il confine. L’obiettivo è isolare le varie parti del territorio e controllarle Leggi
Il 14 aprile l’amministrazione Trump ha sospeso 2,2 miliardi di dollari di finanziamenti all’università di Harvard, una delle più prestigiose al mondo, dopo che aveva rifiutato di piegarsi a una serie di richieste della Casa Bianca. Leggi
Il 14 aprile l’Unione europea ha annunciato un aiuto finanziario da 1,6 miliardi di euro ai palestinesi, di cui più del 50 per cento destinato a rafforzare l’Autorità nazionale palestinese (Anp). Leggi
L’11 aprile la difesa civile palestinese ha annunciato la morte di dieci membri di una stessa famiglia, tra cui sette bambini, in un bombardamento israeliano nel sud della Striscia di Gaza. Leggi
Durante la guerra del 2014 lavorare come giornalista nella Striscia di Gaza era già difficile, ma oggi i reporter sono considerati da Israele dei bersagli legittimi. Il racconto del giornalista Feurat Alani nel video di Arte. Leggi
Il 7 aprile la Mezzaluna rossa palestinese ha affermato che i soccorritori e gli operatori umanitari uccisi il 23 marzo a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, sono stati colpiti dai soldati israeliani “con l’intenzione di uccidere”. Leggi
Dall’inizio dell’offensiva nel territorio palestinese l’esercito israeliano prende di mira i reporter, in particolare quelli che usano apparecchi per riprendere la devastazione dall’alto Leggi
Il 2 aprile Israele ha annunciato l’ampliamento della sua offensiva militare per impadronirsi di “vaste aree” della Striscia di Gaza, dove quindici persone sono morte negli ultimi attacchi israeliani, secondo la difesa civile del territorio. Leggi
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha scelto l’ex comandante della marina Eli Sharvit come nuovo direttore dello Shin bet, nonostante la corte suprema abbia sospeso il licenziamento dell’attuale capo Ronen Bar. Leggi
Il 27 marzo la Knesset ha approvato una legge che rafforza l’influenza del potere politico nella nomina dei giudici, rilanciando anche un progetto più ampio di riforma della giustizia che aveva scatenato un’ondata di proteste nel paese. Leggi
Il 25 marzo centinaia di persone hanno scandito slogan contro Hamas durante una manifestazione per chiedere la fine della guerra a Beit Lahia, nel nord della Striscia di Gaza. Leggi
Il 21 marzo il ministro della difesa israeliano Israel Katz ha annunciato che Israele annetterà alcune aree della Striscia di Gaza se Hamas non rilascerà immediatamente tutti gli ostaggi. Leggi
Il 20 marzo Hamas ha annunciato di aver lanciato alcuni razzi contro Tel Aviv per la prima volta dall’inizio della nuova offensiva israeliana nella Striscia di Gaza, che ha già causato centinaia di morti. Leggi
L’offensiva israeliana nella Striscia di Gaza ha causato 970 morti in quarantott’ore, secondo un nuovo bilancio fornito il 19 marzo dal ministero della salute di Hamas. Leggi
Nella notte tra il 17 e il 18 marzo è ripresa la guerra nella Striscia di Gaza, con Israele che ha condotto una serie di attacchi che hanno causato almeno 413 morti, secondo il ministero della salute di Hamas. Leggi
I ribelli huthi dello Yemen hanno rivendicato il 16 e il 17 marzo due attacchi contro una portaerei statunitense nel mar Rosso e annunciato futuri attacchi contro navi da carico statunitensi in risposta ai raid condotti da Washington. Leggi
Il 14 marzo i ministri degli esteri del G7, rinuiti in Canada, hanno emesso una dichiarazione finale forte sulla guerra in Ucraina, minacciando la Russia di nuove sanzioni se non sosterrà la tregua proposta dal governo statunitense. Leggi
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