L’11 aprile la difesa civile palestinese ha annunciato la morte di dieci membri di una stessa famiglia, tra cui sette bambini, in un bombardamento israeliano nel sud della Striscia di Gaza.
“Dieci membri di una stessa famiglia, di età compresa fra i tre e i 58 anni, sono morti nella notte in un raid aereo a Khan Yunis”, ha dichiarato all’Afp Mahmoud Bassal, portavoce di quest’organizzazione di soccorritori.
L’esercito israeliano ha invece affermato in un comunicato di aver colpito una quarantina di “obiettivi terroristici” nella Striscia di Gaza nelle ultime ventiquattr’ore.
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Cosa succede in Medio Oriente. A cura di Francesca Gnetti. Ogni mercoledì.
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L’11 aprile l’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani ha denunciato “l’enorme percentuale di donne e bambini” tra le vittime dei bombardamenti israeliani delle ultime settimane.
“Tra il 18 marzo e il 9 aprile abbiamo registrato 224 attacchi israeliani contro edifici residenziali e campi per sfollati, e in 36 casi gli attacchi hanno causato esclusivamente la morte di donne e bambini”, ha affermato.
Ravina Shamdasani, una portavoce dell’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani, ha inoltre dichiarato che “le azioni d’Israele minano la possibilità per i palestinesi di vivere in futuro nella Striscia di Gaza”.
Più di 1.500 persone sono state uccise nella Striscia dal 18 marzo, quando Israele ha ripreso la sua offensiva, mettendo fine a una tregua con Hamas che durava da due mesi.
L’11 aprile i mezzi d’informazione israeliani hanno riferito che i governi di Egitto e Israele si sono scambiati dei documenti relativi a una proposta egiziana di tregua con scambio di ostaggi e prigionieri.
Secondo il Times of Israel, la proposta prevede una tregua di 40-70 giorni con il ritorno in Israele di otto ostaggi vivi e di otto corpi in cambio di un numero imprecisato di prigionieri palestinesi.
Il 10 aprile il ministro della difesa israeliano Israel Katz ha affermato che l’esercito sta assumendo il controllo di “ampie aree” della Striscia di Gaza.
“Ampie aree sono state integrate nelle zone di sicurezza israeliane, riducendo le dimensioni del territorio palestinese e isolandolo”, ha dichiarato durante una visita al corridoio di Morag, creato da Israele per separare le città di Khan Yunis e Rafah, nel sud della Striscia.