In Burkina Faso diversi membri del governo dell’ex presidente Blaise Compaoré sono stati arrestati con l’accusa di aver pianificato un’insurrezione all’avvicinarsi del voto per la nuova legge elettorale. Tra loro anche Jérôme Bougouma, ex ministro dell’interno, Jean-Bertin Ouédraogo, infrastrutture, e Salif Kaboré, settore minerario.

Un portavoce del Congresso per la democrazia e il progresso, il partito di Compaoré, ha dichiarato che i sostenitori del Cdp si opporranno “vigorosamente” all’approvazione della legge. Il testo prevede di “escludere da tutte le elezioni i componenti del governo Compaoré e le persone che avevano sostenuto apertamente le modifiche all’articolo 37 della costituzione”. La revisione dell’articolo avrebbe permesso all’ex presidente di ripresentarsi alle elezioni, ma nel mese di ottobre del 2014 la popolazione era scesa in piazza obbligandolo a dimettersi.

Martedì 7 aprile alcune organizzazioni della società civile vicine all’ex presidente hanno organizzato delle manifestazioni per protestare contro la legge. Lunedì, il ministro aveva minacciato di arrestare tutte le persone colpevoli di disturbo all’ordine pubblico, attentato alla sicurezza delle persone e dello stato.

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