Il corrispondente del Washington Post a Teheran sarà processato per spionaggio
Jason Rezaian, il giornalista del Washington Post in carcere in Iran dal luglio 2014 sarà processato per spionaggio e altri tre reati affini, tra cui la “collaborazione con governi ostili”. Lo ha confermato il suo legale, Leyla Ahsan, in un’intervista telefonica all’agenzia France Presse.
Rezaian, che è il corrispondente a Teheran del quotidiano, è detenuto da nove mesi ma non è ancora stata fissata alcuna data per la prima udienza in tribunale. Insieme al giornalista, che ha la doppia cittadinanza iraniana e americana, era stata arrestata anche la moglie Yeganeh Salehi, anche lei giornalista poi liberata su cauzione.