Sono almeno 800 i morti del naufragio avvenuto nella notte tra il 18 e il 19 aprile al largo delle coste libiche. Lo hanno dichiarato i rappresentanti dell’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr) e dell’Organizzazione internazionale per le migrazioni, dopo aver raccolto le testimonianze dei sopravvissuti.

Carlotta Sami, portavoce dell’Unhcr nell’Europa del sud, ha dichiarato che le due organizzazioni hanno collaborato per confrontare i racconti dei superstiti: “C’erano più di 800 persone a bordo, tra cui alcuni bambini di 10 e 12 anni. Tra i passeggeri c’erano dei siriani, circa 150 eritrei e dei somali. Erano partiti sabato alle 8 da Tripoli”, ha spiegato.

I ventotto sopravvissuti, tra cui anche quattro minori, arrivano dal Mali, dal Gambia, dal Senegal, dalla Somalia e dal Bangladesh.

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