La coalizione guidata dall’Arabia Saudita ha annunciato di aver distrutto la pista di atterraggio dell’aeroporto di Sanaa, capitale dello Yemen, controllata dai ribelli sciiti. Il bombardamento sarebbe servito a evitare che un aereo iraniano potesse atterrare nella città, violando il divieto di sorvolare il paese.

L’Iran sostiene i ribelli houthi, anche se Teheran ha sempre smentito di aver fornito loro aiuti militari.

L’aereo iraniano, che aveva ottenuto l’autorizzazione della coalizione per recarsi nella capitale attraverso l’Arabia Saudita, “è passato per l’Oman prima di chiedere l’autorizzazione, tentando di seguire un itinerario vietato”, ha spiegato il portavoce della coalizione, il generale Ahmed al Assiri.

La distruzione della pista di atterraggio mette in difficoltà gli aerei che trasportano aiuti umanitari alla popolazione, già stremata dal conflitto. I civili uccisi sono almeno 551, secondo le ultime stime dell’Onu, e 150mila persone hanno dovuto abbandonare le proprie case.

Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it