Almeno ottanta persone, la maggior parte civili, sono rimaste uccise nella città di Aden, nel sud dello Yemen, nei combattimenti tra i ribelli houthi e le milizie che sostengono il presidente Abd Rabbo Mansur Hadi. Tra le vittime sono compresi i quaranta civili uccisi mentre tentavano di fuggire da Aden via mare, quando l’imbarcazione è stata colpita da una granata houthi. I civili stavano lasciando il distretto di Al Tawahi verso l’area più sicura di Al Buraiqa, nell’ovest del paese. Secondo alcuni testimoni altre quaranta persone sono rimaste uccise nei combattimenti notturni nel porto di Aden. Tra loro anche trenta ribelli, dieci uomini delle milizie armate locali, e il generale Ali Nasser Hadi.

I bombardamenti della coalizione avrebbero aiutato i combattenti dei Comitati di resistenza popolare e riprendere controllo della zona di Al Tawahi. I raid sauditi sono cominciati il 26 marzo e il 28 aprile è stata distrutta la pista di atterraggio dell’aeroporto di Sanaa, la capitale, mettendo in difficoltà gli aerei che trasportano aiuti umanitari alla popolazione, già stremata dal conflitto.

Circa venti milioni di persone, l’80 per cento della popolazione, rischiano la fame secondo le Nazioni Unite.

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