La rappresentanza dello Yemen alle Nazioni Unite ha chiesto un intervento via terra per respingere l’offensiva dei ribelli houthi nel sud del paese, dove la situazione è critica dopo più di un mese di combattimenti. Nella città portuale di Aden, la seconda più importante del paese, almeno 120 persone sono morte negli scontri tra i combattenti houthi e i sostenitori del presidente Abd Rabbo Mansur Hadi. La coalizione guidata dall’Arabia Saudita ha continuato a bombardare anche il nord del paese, un giorno dopo il lancio di alcuni razzi su Najran, città di frontiera dell’Arabia Saudita. Secondo l’Onu dal 19 marzo sono morte 1.200 persone nello Yemen, di cui la metà civili.
La Croce rossa iraniana invierà il 9 maggio una nave con 2.500 tonnellate di aiuti umanitari. L’annuncio è stato dato il giorno dopo la dichiarazione della guida suprema iraniana, l’ayatollah Ali Khamenei, contro il sostegno degli Stati Uniti a quelli che ha definito “i crimini” commessi dall’Arabia Saudita nello Yemen.
Intanto il segretario di stato statunitense, John Kerry, è a Riyadh dove sta trattando con le autorità saudite per spingerle a concedere una pausa nelle operazioni militari per poter distribuire l’aiuto umanitario. Kerry ha incontrato in mattinata il presidente yemenita Mansur Hadi in esilio nella capitale saudita.
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