Il quantitative easing della Banca centrale europea ha “fatto cadere” i tassi di interesse dei prestiti bancari e ora deve spingere i consumi e gli investimenti. Lo ha sostenuto il presidente della Bce Mario Draghi, che ha rassicurato i mercati rivendicando la bontà delle recenti politiche dell’Eurotower in un discorso al Fondo monetario internazionale. Gli acquisti sul mercato andranno avanti fino al termine annunciato dell’operazione, cioè il settembre del 2016, ha detto Draghi. E in ogni caso, ha aggiunto, il piano di sostegno all’economia resterà in piedi per tutto il tempo necessario perché dopo “quasi sette anni di crisi” le imprese e le famiglie esitano ancora molto ad assumersi rischi e “ci vorrà un po’ di tempo prima che si possa dichiarare vittoria”.
Il direttore generale dell’Fmi, Christine Lagarde ha da parte sua convenuto che, con il quantitative leasing, la Bce ha fatto molto per prevenire la minaccia della deflazione e sostenere la domanda debole. Lagarde ha poi definito Draghi un uomo di “eccezionale intuizione, fiera determinazione e soprattutto coraggio”. Dopo l’intervento di Draghi si è fermata la risalita dell’euro, tornato al di sotto di 1,14 sul dollaro a 1,1361 nel pomeriggio. Prima la valuta condivisa era risalita fino a 1,1443 dollari, sui massimi da tre mesi.
Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it