Il presidente del Burundi Pierre Nkurunziza ha fatto la sua prima apparizione pubblica nella capitale Bujumbura dopo il fallito colpo di stato del 13 maggio. Durante una conferenza stampa nel palazzo presidenziale, Nkurunziza ha detto che il paese è minacciato da Al Shabaab, il gruppo jihadista attivo nella vicina Somalia. Non ha invece fatto alcun riferimento al colpo di stato tentato da alcuni vertici militari dopo che il paese è stato percorso da settimane di proteste contro la sua candidatura per un terzo mandato alle elezioni del 26 giugno.
In passato Al Shabaab ha minacciato di condurre attacchi in Burundi per il coinvolgimento delle sue truppe nella missione di pace dell’Unione africana in Somalia. Il gruppo ha già colpito il Kenya e l’Uganda per lo stesso motivo. Secondo alcuni osservatori, però, il riferimento alla minaccia jihadista potrebbe essere usata da Nkurunziza come un pretesto per dare più potere ai servizi di sicurezza per reprimere le nuove manifestazioni, convocate per domani 18 maggio.
Sabato 16 maggio diciotto persone sono apparse in tribunale con l’accusa di avere contribuito al colpo di stato. Il leader del golpe, il generale Godefroid Niyombare, che in un primo momento si riteneva in arresto, sarebbe invece ancora in fuga.
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